Bellinzonese

Officine a Castione, il gruppo Marti non ci sta

Il proprietario ricorre al Tribunale amministrativo federale contro il sacrificio di quasi 33mila metri richiesto per far posto alla nuova officina Ffs

L'avvocato Franco Gianoni (Ti-Press)
1 marzo 2019
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Non ci sta l'ingegnere Rudolf Marti, proprietario del vasto mappale di Castione (190mila metri quadrati) che per una porzione di 32'684 metri è destinato ad essere sacrificato per far posto alla prevista nuova officina di manutenzione Ffs: rappresentato dall'avvocato Franco Gianoni, il titolare ha deciso di interporre ricorso al Tribunale amministrativo federale (Taf) contro la decisione con cui nei giorni scorsi l'Ufficio federale dei trasporti (Uft) ha confermato la riservazione d'area pari a circa 150mila metri quadrati, tanti ne richiede lo stabilimento ferroviario. Sono tre le ditte presenti sulla proprietà Marti, ossia la Otto Scerri Sa, la Mancini & Marti Sa e la Geniobeton Sa: attive nell'ambito dell'ingegneria civile, dell'edilizia, della costruzione di strade e della gestione di materiali da costruzione, impiegano circa 400 dipendenti. Perdere quasi 33mila metri quadrati è da loro ritenuto inaccettabile per la buona prosecuzione delle rispettive attività. Non intende invece ricorrere la Belbenna Sa, ditta confinante a nord il cui nuovo capannone è destinato alla demolizione. Pur con poco entusiasmo, il proprietario ritiene di poter accettare la procedura di espropriazione che verrà avviata analogamente agli altri mappali della zona coinvolti, per metà agricoli.

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