Bellinzonese

Nuova casa dei pompieri sicuramente all’ex Birreria di Carasso

Per il Municipio raggruppare tutti gli enti di primo soccorso ‘comporterebbe costi non sostenibili’: bocciata l’idea di un unico centro alla Saleggina

Caserma dei vigili del fuoco ‘in via definitiva’ accanto all’ecocentro
(Ti-Press)
26 aprile 2024
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Raggruppare Polizia comunale, Corpo pompieri e Croce Verde in un’unica sede “comporterebbe costi non sostenibili”. Di conseguenza il Municipio di Bellinzona rispedisce al mittente la proposta formulata in un'interrogazione dai consiglieri comunali Pietro Ghisletta ed Emilio Scossa-Baggi (Centro) che ritenevano opportuno prevedere la sede di un Centro multiservizi cittadino sul mappale della Saleggina, dove sorgerà anche il nuovo ospedale regionale. Esecutivo che quindi “si sta ora orientando verso altre soluzioni che tengano conto delle urgenze per definire la priorità temporale delle diverse realizzazioni”. In altre parole, tenendo conto che a Bellinzona si discute ormai da decenni di una centralizzazione degli enti di primo soccorso, senza tuttavia essere mai giunti a una soluzione, il Municipio nella sua risposta tiene a sottolineare che “si sta adoperando da tempo per pianificare delle soluzioni adatte a rispondere alle esigenze dei vari servizi”. Soluzioni che devono però anche essere “compatibili con le capacità d’investimento del Comune”.

A Carasso anche Protezione civile e Croce Verde?

In questo contesto è ora “prevista in via definitiva” all'ex Birreria di Carasso – comparto dov’è già stato realizzato l'ecocentro – la nuova caserma dei pompieri, “senza però inserire per il momento altri contenuti per poterla infine anche vedere realizzata”. Alla domanda sulle tempistiche il Municipio risponde “le più brevi possibili”, tenendo conto che prima di partire col cantiere dev'essere concluso il progetto definitivo, richiesto il credito di realizzazione e ottenuta la licenza edilizia. Di positivo c’è che il sedime in questione è “già pianificato per tale scopo”. Il limite temporale per la realizzazione potrebbe dunque aggirarsi attorno ai 6-8 anni. Sedime nel quale, stando a nostre informazioni, l'esecutivo sarebbe orientato a raggruppare anche le attività della Protezione civile e della Croce Verde, senza esserci per ora, tuttavia, nulla di concreto. La Polizia comunale, invece, sembrerebbe essere orientata a rimanere nella sua sede attuale in centro città.

‘L'Eoc dev'essere libero di costruire senza vincoli di contenuti esterni’

Tornando all'ipotesi Saleggina evocata dai due consiglieri comunali del Centro, l'esecutivo ricorda che il progetto di nuovo ospedale regionale è di competenza dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) che recentemente, a seguito di un concorso internazionale, “ha scelto un progetto architettonico sulla cui base verrà definita la pianificazione del comparto”. Progetto nel quale da un lato “il Comune è coinvolto”, ma dall'altra “dev'essere data libertà all’Eoc di realizzare una struttura così complessa (...) senza vincoli di contenuti esterni che non per forza ne sono compatibili (si pensi ad esempio a pompieri o polizia)”. Nell'area in questione – dove in una prima fase, oltre al nuovo ospedale, sarà realizzato anche il Parco fluviale – sarà inoltre necessario lasciare “sufficiente spazio per una realizzazione in seconda fase con contenuti di rilevanza cantonale”. Per quanto riguarda invece il servizio ambulanza, stando al Municipio, sta “all’Eoc sapere se questa possa trovare per tempo sede nel nuovo ospedale, come non è sinora previsto”. Ricordiamo che l'Eoc ha già indicato la propria disponibilità ad accogliere la Croce Verde, ma in questo caso la tempistica per avere una nuova sede per l'ente di primo soccorso slitterebbe a oltre il 2030. Un’altra possibilità come detto (e magari con tempi più brevi) sarebbe quella di insediarsi all'ex Birreria.

Gruppo di lavoro sul comparto San Giovanni

Nell'interrogazione Ghisletta e Scossa-Baggi chiedevano inoltre lumi sul comparto San Giovanni: l'esecutivo nella sua risposta indica che “è stato istituito un gruppo di lavoro, dove sono rappresentati l’Eoc, il Comune e il Cantone, per affrontare il tema della conversione degli spazi e il futuro del comparto. Le intenzioni saranno oggetto di informazione parallela all’iter regolamentativo del nuovo ospedale alla Saleggina, a cui faranno seguito le decisioni politiche e le usuali fasi di partecipazione”.

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