Bellinzonese

‘È vero che l’uomo dei fiori è stato allontanato da Bellinzona?’

In un’interpellanza Michele Egloff (Unità di Sinistra) e Kevin Simao Ograbek (Verdi/Fa) domandano anche al Municipio cosa si rimproveri a questa persona

(Ti-Press)
6 maggio 2024
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In una lettera pubblicata su ‘laRegione’ lo scorso 3 maggio, alcuni lettori segnalavano la storia di un uomo sulla cinquantina che in centro a Bellinzona vende fiori e, nel periodo natalizio, vischio. "In questi giorni alcune persone hanno pensato che qui non c’è posto per lui e per i suoi fiori recisi (narcisi, serenelle, fiori di campo) e ha reclamato in polizia denunciando questa presenza illegale", si leggeva nel testo. Una storia che ha colpito i consiglieri comunali Michele Egloff (Unità di Sinistra) e Kevin Simao Ograbek (Verdi/Fa) che con un’interpellanza chiedono ora al Municipio innanzitutto se "è al corrente del fatto denunciato nella lettera aperta". Domandano poi se corrisponde al vero che "l’uomo è stato denunciato da privati cittadini", cosa gli si rimprovera, se "è stato allontanato dal suolo comunale" e "sulla base di quale regolamento e secondo quale valutazione della proporzionalità del provvedimento ha agito l’autorità preposta". Sembrerebbe infatti che all'uomo di origine straniera sia stato intimato di procurarsi l’autorizzazione prevista dall’Ordinanza sull’attività di ambulante professionale od occasionale nel comune. Chiedono infine all'esecutivo "quale danno arrecherebbe la presenza dell’uomo dei fiori a Bellinzona".

‘Una denuncia per distrarre l’attenzione dai reali problemi dell'economia locale?’

Con questa interpellanza i due consiglieri comunali vogliono dunque cercare di capire che cosa sia successo esattamente. In un’e-mail che accompagna l'atto parlamentare affermano: "Non vorremmo che a ‘qualcuno’, improvvisamente, in questo momento di difficoltà e di sofferenza per i commercianti del centro città, fosse venuto in mente di distrarre l’attenzione dai reali problemi e responsabilità dell’economia locale, facendo dell’uomo dei fiori un capro espiatorio. Quest’ultimo non ha di certo responsabilità per la chiusura in serie dei commerci del borgo (fenomeno che non è solo bellinzonese), né per le pretese di un mercato immobiliare sempre più avido, né sui nuovi canali di vendita della grande, media e anche piccola distribuzione, né – di rimando – per i conseguenti comportamenti di noi consumatori, sempre più propensi agli acquisti in rete".

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