Locarnese

Il padre del ragazzo picchiato: 'Erano in dieci, chi sa parli'

Carnevale estivo di Giumaglio: 17enne delle Centovalli all'ospedale per le ferite riportate alla milza. Sporta denuncia contro due giovani e contro ignoti

14 luglio 2019
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Ancora botte al Carnevale estivo di Giumaglio. Dopo quanto successo due anni fa, ieri sera poco prima di mezzanotte un 17enne delle Centovalli è stato picchiato per futili motivi da un gruppo di giovani. Le ferite riportate, in particolare alla milza, sono risultate subito molto gravi e si è reso necessario il ricovero all'ospedale La Carità di Locarno. I genitori del ragazzo, che si era recato alla festa con due amiche, hanno subito sporto denuncia penale nei confronti di due giovani, riconosciuti sul posto, e di ignoti. L'aggressione è avvenuta dopo che il 17enne ha urtato inavvertitamente un altro ragazzo, che non conosceva, all'interno del perimetro della festa. Ne è sorto un diverbio, la vittima ha ricevuto un pugno al volto, è caduta a terra ed è stata raggiunta da altri pugni e calci, fino a perdere conoscenza. Una volta ripresosi e accompagnato sanguinante all'esterno dalle amiche, il 17enne è stato nuovamente raggiunto dal suo assalitore, più grande di lui, e successivamente da altri ragazzi che lo hanno di nuovo aggredito. Finché è riuscito a scappare raggiungendo una fontana. Ma anche qui, una volta raggiunto dal gruppo, è stato picchiato per la terza volta, buttato in acqua e lasciato lì. I suoi amici hanno quindi avvisato i genitori i quali, precipitatisi a Giumaglio, hanno trasportato il figlio all'ospedale di Locarno. Il padre ha raccontato ai media quanto gli è stato riferito dalle amiche e dal figlio. Ma vuole andare a fondo della questione – non da ultimo perché a quanto pare né il servizio di sicurezza né gli organizzatori sarebbero intervenuti per porre fine al pestaggio – e su Instagram ha pubblicato un appello: “Mio figlio è ricoverato in cure intense con una lesione grave a seguito di un pestaggio al carnevale estivo di Giumaglio. Chi ha visto parli... Grazie”. Allegata, la foto della camicia bianca del ragazzo sporca di sangue.

'Milza lacerata ma condizioni stabili. Ancora due giorni di cure intense'

Il padre invita dunque eventuali testimoni a rivolgersi alla Polizia cantonale: «Le condizioni di mio figlio sono stabili e saranno necessari ancora un paio di giorni di cure intense», spiega alla 'Regione': «Ha la milza lacerata e diversi lividi sul volto e sul corpo, ma è cosciente. Lui e le sue due amiche, parlando con noi, hanno ripercorso fase per fase il pestaggio. Nella fase finale, all'aggressione hanno preso parte circa dieci ragazzi. Incredibile, ma cosa sta succedendo?! Da qui la necessità di sensibilizzare chi ha visto affinché parli con la polizia. Per ora abbiamo segnalato due nomi, gli altri non li conosciamo. Uno farebbe parte degli ultras di una squadra di hockey».

L'accusa al servizio di sicurezza: 'Mio figlio gridava aiuto e nessuno è intervenuto'

Uno degli aspetti che più amareggia i genitori «è che il servizio di sicurezza non ha funzionato. Ho parlato con uno dei loro responsabili, presente sul posto, e mi ha detto di avere in effetti visto qualcosa nell'area della festa. Quando mio figlio è riuscito a scappare la prima volta, è anche uscito dall'area, dove la zona non è più sorvegliata dal servizio di sicurezza. Ma in ogni caso mio figlio urlava, urlava forte e chiedeva aiuto, e nessuno a parte le sue due amiche si è fatto avanti. Per di più un altro addetto alla sicurezza, che si trovava a pochi metri dalla fontana, pur vedendo quanto accadeva non ha mosso un dito». Nel frattempo «ringraziamo la fondazione Tamagni: ci ha contattati per fornirci sostegno morale e pratico».    

Il precedente del 2017 con una banda di picchiatori

Il precedente risale al 18 luglio 2017, con un giovane finito alla Carità e due coetanei fermati dalla polizia. Autori dell’aggressione, scatenata a quanto sembra da ragioni di fede sportiva, due ventenni locarnesi non nuovi a bravate di questo tipo. Ad avere la peggio un ragazzo della Vallemaggia preso a calci e pugni all’esterno del perimetro della festa, vicino ai servizi igienici (all’interno gli organizzatori avevano predisposto un servizio di sicurezza). I due allora fermati risultavano far parte di una banda di picchiatori seriali che si celerebbe dietro l’acronimo di Gpp e che riporta alla memoria i tempi della famosa banda dei Gpl, i Giovani picchiatori losonesi degli anni 70-80. Gpp solita creare disordini e risse in occasione di raduni. Non è dato sapere se anche l'episodio di ieri sia legato al gruppo di facinorosi.

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