Locarnese

Museo Onsernonese, un 2019 da pienone

Le proposte espositive hanno richiamato parecchi visitatori a Loco. Bene anche il Mulino e le vendite di prodotti. Ma per il futuro occorrono forze nuove

(Ti-Press)
17 maggio 2020
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Un'offerta culturale accattivante, un numero di visitatori in aumento grazie anche all'articolato programma di offerte che vi ruota attorno e alla rete di relazioni che, piano piano, si sono attivate; un bilancio di gestione positivo. Segno che il Museo Onsernonese piace e che un ulteriore miglioramento sul piano della comunicazione e promozione, attraverso la messa a disposizione del nuovo sito internet in fase di preparazione, non potrà che contribuire a un'ulteriore crescita della struttura. Sono, queste, considerazioni estrapolate dal rapporto d'attività 2019 del Museo Onsernonese con sede a Loco. Rendiconto che i soci avrebbero dovuto discutere in assemblea ma che, complice l'emergenza da coronavirus, ha luogo in una forma inusuale (vale a dire online). Questo per consentire alla struttura e ai suoi curatori di proseguire con i lavori avviati e incassare il contributo cantonale inerente la gestione appena conclusasi.

'Novecento e Sfrositt', due mostre allettanti

Il successo di questo piccolo e dinamico laboratorio storico-culturale è frutto, come detto, di diverse iniziative. In particolare la conclusione della prima fase dei lavori di ricerca del progetto "Novecento Onsernonese" (con relativa mostra permanente), che proseguirà dunque anche quest'anno con la raccolta di testimonianze e materiali inerenti questo periodo della storia vallerana. Parecchio pubblico ha richiamato in valle anche la mostra temporanea sugli "Sfrositt-La Seconda Guerra mondiale in Ticino", curata da Cristina Kaufmann per il Museo del Sasso San Gottardo e prestata, con i dovuti adattamenti al contesto locale, al Museo di Loco. In totale lo scorso anno 1554 visitatori hanno varcato la soglia della struttura (68% in più del 2018). Oltre all'offerta racchiusa nelle quattro mura, si sono registrati incrementi di pubblico al Museo del Mulino (769 visite, il che equivale al miglior risultato degli ultimi 15 anni) e pure nelle vendite di articoli e prodotti (su tutti la gustosa farina bona, andata a ruba).
A livello di logistica, diversi interventi di miglioria hanno interessato negli ultimi tempi gli spazi interni della sede principale. Ora si guarda all'esterno dell'edificio, con il restauro completo delle facciate. Per il finanziamento dei lavori occorrerà una campagna di raccolta fondi ad hoc. Grazie alla messa a disposizione, da parte del Comune, di un nuovo locale si è inoltre potuto riorganizzare l'archivio del Museo, ora più funzionale e in grado di accogliere le future donazioni.

Cifre in nero, l'avanzo d'esercizio verrà accantonato

L'obiettivo del curatore, Mattia Dellagana e dello staff capeggiato da Maria Rosaria Regolati Duppenthaler, presidente del Museo, di valorizzare ulteriormente questa realtà etnografica in un'ottica di collaborazione con altre strutture parallele e associazioni ha comportato, naturalmente, uno sforzo non indifferente anche dal punto di vista contabile. Il consuntivo finanziario 2019 chiude con un avanzo di quasi 25mila franchi, che verrà accantonato nelle riserve. A preventivo si calcolava una chiusura in perdita, ma grazie ai maggiori introiti derivanti dalle visite il risultato è stato ben migliore. Alcune mancate uscite legate a eventi esterni e allo slittamento della realizzazione del nuovo sito internet (frase non completa) hanno permesso ulteriori risparmi.
L'unica nota dolente dell'esercizio 2019 arriva, una volta ancora, dall'assenza di nuove leve disposte a collaborare in seno al Consiglio direttivo. Per assicurare la promozione di questo patrimonio di grande valore documentario e culturale, occorrono le competenze e l'impegno degli operatori in prima linea e dietro le quinte. In assenza di persone disposte a collaborare, si sta valutando la modifica dello statuto relativo al numero di membri in Consiglio direttivo, che scenderanno da 7 a 5. Non da ultimo va ricordato che lo scorso anno si è spento Riccardo Carazzetti, per oltre un ventennio presidente del Museo, persona dinamica e capace di dirigere le attività con grande passione e competenza, malgrado le ristrettezze economiche che da sempre caratterizzano la vita dei piccoli musei.

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