Locarnese

Caso Santa Chiara, per De Rosa ‘è sconcertante’

Il direttore del Dss sull'interruzione della formazione di 10 studenti infermieri decisa dalla clinica di Locarno

La clinica privata con sede a Locarno (Ti-Press)
20 aprile 2021
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Interpellato da laRegione anche il consigliere di Stato Raffaele de Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, deplora la decisione della Clinica Santa Chiara a Locarno d'interrompere, da subito, la formazione di 10 dei 13 studenti infermieri previsti a causa dei tempi lunghi del Cantone nel versamento dei rimborsi per l’adeguamento a ospedale Covid: «È sconcertante che vengano strumentalizzati i ragazzi in formazione – afferma De Rosa –. Questi aspetti finanziari non giustificano in alcun modo la decisione da parte della clinica di sospendere con effetto immediato la formazione di una decina di allievi al terzo anno. Sono tra l’altro delle persone che costituiscono delle risorse importanti e preziose, e che contribuiscono al lavoro quotidiano all’interno delle strutture al fronte di un costo irrisorio, se confrontato con il lavoro che apportano. Si tratta di una formazione che abbiamo imparato ad apprezzare enormemente in questo periodo di pandemia».

Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, evidenzia De Rosa, «il Cantone ha fatto la sua parte e continuerà a farla sostenendo gli ospedali. Abbiamo garantito il versamento delle 12 rate legate ai contratti di prestazione. Quindi tutti gli ospedali e le cliniche riconosciuti dalla pianificazione ospedaliera hanno ottenuto integralmente gli importi come da contratto di prestazione». Nello specifico, per quanto riguarda la Clinica Santa Chiara, «ha ricevuto dal Cantone 10,4 milioni circa legati al contratto di prestazione 2020. Inoltre agli ospedali sono state riconosciute 5 rate maggiorate del 10 per cento per evitare dei problemi di liquidità; per la Clinica Santa Chiara stiamo parlando di circa 430mila franchi».

Quanto alle ulteriori pretese della Clinica, il consigliere di Stato dichiara che il Cantone è in attesa di ricevere le chiusure dei conti 2020 «per poter valutare con piena cognizione di causa e correttamente in che misura i costi che sono stati esposti possono essere riconosciuti in aggiunta ai contributi già versati. Aspettiamo che mostrino in maniera trasparente come è andato il 2020: con l’esposizione di tutti i ricavi, tutti i costi e del bilancio. Poi, sulla base di questi elementi, andremo a verificare in che misura possiamo eventualmente riconoscere i contributi richiesti».

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