Luganese

Il Cantone rinuncia allo stabile Rsi di Besso

All'unanimità il Consiglio di Stato ha deciso di interrompere le trattative. Bertoli (Decs): 'Costo esagerato e finanziariamente non giustificabile'

Ti-Press
8 luglio 2019
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È stata presa all’unanimità dal Consiglio di Stato la decisione di rinunciare all’acquisto dello stabile Rsi di Besso. Una decisione, spiega Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento educazione sport e cultura (Decs), quella adottata la settimana scorsa «perché non ci sono le condizioni per concludere la trattativa». Qual è stato l’ostacolo principale? «Il problema maggiore è dato dalle esigenza di uno dei tre inquilini che abbiamo immaginato, cioè il Conservatorio della Svizzera italiana». E le regioni della rinuncia a continuare le trattative sono di natura economica. Ad aggiungersi ai costi di acquisto e di ristrutturazione, oltre alla complessità di realizzazione degli interventi indispensabile per adattare l’edificio all'ipotizzata destinazione di Casa della Musica e sede del Conservatorio, la trasformazione prospetterebbe una spesa impossibile da sostenere. Una decisione presa a malincuore, continua il consigliere di Stato socialista, «il costo era davvero esagerato e finanziarimente non giustificabile, non perché non ci fosse un interesse o perché quell’edificio non meriti di diventare un luogo di cultura (come già è, bastipensare che ha fatto la storia della Rsi)».

Trattative in corso dal (lontano) 2012

L'idea di ricavare dallo stabile di Besso una Casa della Musica che potesse accogliere la sede del Conservatorio, la fonoteca nazionale, l’Orchestra della Svizzera italiana (Osi) e tutte le attività di registrazione musicale della Radio televisione svizzera è stata valutata, negli ultimi mesi, con molta attenzione, portando alla decisione adottata dal governo cantonale. Le trattative, lo ricordiamo erano state avviate nel 2012. Il Dipartimento delle istituzioni, interessato in un primo momento ad entrare nella struttura con alcuni servizi, negli anni scorsi aveva rinunciato. Ora, cambiano le carte in tavola? Stando alla Rsi, il nuovo scenario non cambia la prospettiva per la proprietaria dello stabile (la Ssr), e per la stessa Rsi. L'intento è quello di continuare a cercare interessati alla ripresa della proprietà, privilegiando progetti di interesse pubblico e in collaborazione con le istituzioni. Gli obiettivi di riorganizzazione degli spazi e di concentrazione delle attività giornalistiche e produttive a Comano sono confermati e avverranno nei tempi previsti. La conclusione dei lavori è prevista per il 2024.

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