Luganese

'È da tempo che gli sloveni non si fidavano più di Adria'

Il giornalista del Delo Nejc Gole: 'Misure di risparmio note da tempo'. E Swiss: 'Quel che è successo oggi non era prevedibile'

Airbus in partenza da Barcellona (Curimedia – Creative Commons CC BY 2.0)
28 settembre 2019
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«Da diversi mesi ormai gli sloveni guardavano ad altre compagnie prima di prenotare con Adria. Magari spostandosi anche a Trieste o in altri aeroporti». A raccontarlo a laRegione nel giorno in cui l'azienda slovena ha annunciato di mantenere gran parte della propria flotta a terra almeno fino a lunedì, è Nejc Gole, giornalista che sta seguendo la vicenda per il principale quotidiano nazionale, il 'Delo'. Insomma, se per Lugano Airport il grounding è stato uno shock, in patria, a Lubiana, in fondo ci si chiedeva solo quando sarebbe successo.

«È mesi che da noi la gente ha smesso di fare affidamento su Adria – prosegue Gole –. Questo perché si era coscienti del rischio di avere grandi problemi per arrivare a destinazione. Da almeno un anno la compagnia aveva iniziato a cancellare voli e, soprattutto, ad aggregarli per risparmiare. Ciò significava che, ad esempio, il volo di ritorno Zurigo-Lubiana poteva dover fare scalo a Monaco". Aggregazioni non del tutto inusuali nel mondo dell'aviazione, soprattutto per le compagnie low cost, ma mai applicate da Adria. Tanto che le persone «hanno iniziato a lamentarsene, anche in modo veemente, sui social». Disservizi che facevano temere il peggio. «Ci attendevamo quanto successo – prosegue il giornalista del 'Delo' –. Era solo questione di tempo. Adria aveva già preso misure drastiche per cercare di rimanere a galla, con la vendita di aerei e del proprio marchio». Il tutto, a ben vedere, invano. E ora anche a Lubiana si è pronti al peggio: «Questi sono giorni decisivi e, francamente, il finale più probabile è che lunedì venga annunciata la bancarotta. Il debito contratto dalla compagnia è enorme ed è poco probabile che i creditori facciano concessioni».

Cosa sapeva Swiss?

Che Adria volasse tra le turbolenze era noto da tempo in patria. Tanto che viene da chiedersi se Swiss non si fosse davvero accorta di nulla prima di affidare, a fine ottobre dello scorso anno, il collegamento Zurigo-Lugano alla compagnia slovena, togliendolo così all'Austrian. Sollecitata su questo punto, Swiss replica semplicemente che «al momento dell'audit (su Adria, ndr.) la situazione attuale non poteva essere prevista». Da Kloten ci viene fatto notare che «con Adria Airways vi era comunque già una collaborazione di lunga data all'interno del Gruppo Lufthansa» e che il cambiamento da Austrian ad Adria è stato introdotto per «ragioni economiche: il Saab 2000, aereo usato da Adria, ha 50 posti ed è quindi più adatto a questa rotta rispetto al Dash 8-Q400 di Austrian, che ha 76 posti».

Le conseguenze a Lubiana

Adria è attualmente l'unica compagnia commerciale in Slovenia, fa notare Gole. «Era inizialmente controllata dallo Stato, ma a seguito di problemi finanziari e di una ricapitalizzazione, è stata ceduta al fondo tedesco 4K (sotto il cui controllo era finita pure Darwin Airlines, fallita nel 2017, ndr.) che non ha nessuna esperienza nell'industria aeronautica». E le conseguenze, rileva Gole, si sono viste. Soprattutto sotto forma di scelte poco sensate in un contesto del genere. Come «operare con 4 tipi diversi di aerei. Ciò significa 4 tipi differenti di equipaggi e 4 squadre distinte per la manutenzione. È un approccio poco efficiente. Avrebbe avuto più senso volare con uno o due tipi di aereo al massimo» in modo da ottimizzare i costi del personale. «Altra cosa poco logica: il voler mantenere attive rotte non economicamente sostenibili».

Se a Lugano il grounding ha letteralmente tagliato fuori l'aeroporto dai collegamenti col mondo, a Lubiana le cose vanno leggermente meglio grazie al fatto che l'aeroporto è servito da altre compagnie. Per ora il maggior impatto è sul turismo: «In questo periodo abbiamo molto turismo congressuale e gli hotel ci stanno dicendo che c'è gente che ha prenotato e non si presenta. Oppure che deve disdire». Altre compagnie hanno però già iniziato a riempire i vuoti lasciati da Adria: «Negli scorsi giorni si sono intensificati i collegamenti con la Slovenia. C'è chi ha aumentato la frequenza e chi sta utilizzando aerei più capienti. Il futuro non ci preoccupa. Anche perché, analizzando cosa è successo in altri aeroporti europei quando la loro compagnia aerea di riferimento è andata in bancarotta, abbiamo visto che non ci sono state grandi conseguenze. Peraltro l'aeroporto di Lubiana mostra un aumento costante di passeggeri». 

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