Luganese

Vincono i referendisti. A Origlio l'ecocentro non si farà

Votazione combattuta: in 375 contro 315 hanno accolto la richiesta di respingere l'investimento di 1,8 milioni di franchi

La situazione di oggi
(TI-PRESS)
29 novembre 2020
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Municipio e Consiglio comunale di Origlio avevano accolto nel 2019 il credito di 1.825 milioni di franchi per la costruzione di un nuovo e moderno ecocentro, ma oggi dalle urne il risultato è stato ribaltato. La maggioranza dei votanti - del 69% la partecipazione alle urne - ha accolto il Referendum lanciato dalla Lega dei ticinesi e dall'Udc, che chiedeva di respingere la richiesta di credito, ritenendola onerosa e sproporzionata. Il Referendum è stato accolto da 375 votanti, ed è stato invece respinto da 315 votanti. Uno scarto di cinquanta schede, ciò che lascia concludere come si sia trattato di una votazione combattuta. Dunque l'impianto, che nelle intenzioni del Municipio avrebbe centralizzato la raccolta e la separazione dei rifiuti, non si farà.

Il sindaco, Alessandro Cedraschi: "Accetto il risultato"

Da noi interpellato, il sindaco di Origlio, Alessandro Cedraschi, osserva: «Accetto il risultato. Non ne faccio una tragedia. Sicuramente ha fatto leva la questione finanziaria. Ma rimango comunque convinto della bontà del progetto. D'altra parte l'ecologia costa. L'investimento sarebbe stato alla portata del Comune e non avrebbe intaccato le finanze e neppure il moltiplicatore d'imposta. Ma tant'è, quello dei rifiuti, rimane comunque un tema che dovrà essere affrontato a partire dalla prossima legislatura, visto che ad aprile ci sono le elezioni».

Marco Castelli, consigliere comunale dell'Udc, tra i promotori del Referendum commenta così dal canto suo il risultato delle urne: «Qua non ha vinto nessuno, ci abbiamo perso tutti. Perché quando si arriva a chiamare la popolazione a votare sul referendum abbiamo già perso tutti. Quel che dico è che questo passo avrebbe potuto essere tranquillamente evitato se ci fosse stato un maggior coinvolgimento del Consiglio comunale da parte del Municipio. Il tema dovrà essere finalmente argomento di riflessione comune». 

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