Luganese

Pausa meridiana all’asilo, Quadri: ‘Requisiti da rivedere’

Al via l’anno nell’Istituto scolastico più grande del cantone, con quasi 3’500 bambini tornati fra i banchi. Novità e conferme e un appello a Bellinzona

La scuola elementare della Gerra, dove si è tenuta la conferenza stampa di avvio dell’anno scolastico
(Ti-Press)
28 agosto 2023
|

È suonata stamattina la campanella per quasi 3’500 bambini luganesi, che sono tornati nelle rispettive classi di scuola elementare e scuola dell’infanzia. Messe da parte le polemiche sull’agenda scolastica, la Città ha così inaugurato l’anno scolastico 2023-24 con la consueta conferenza stampa che dà il via alle lezioni, svoltasi alla scuola elementare Gerra. Un anno che si preannuncia denso di novità, come hanno illustrato il capodicastero Formazione, sostegno e socialità Lorenzo Quadri e il direttore dell’Istituto scolastico Fabio Valsangiacomo.

Al lavoro anche quasi 500, fra docenti e personale

Un Istituto scolastico che è il più grande del cantone. Sono 191 in totale le sezioni scolastiche della città, 68 della scuola dell’infanzia (con 1’276 allievi) e 123 della scuola elementare (con 2’180 alunni), entrambe divise nei cinque petali: Centro, Collina, Monte Boglia – che è il più popoloso in generale, pur ospitando la sede meno frequentata ossia Villa Luganese –, Monte Brè e Monte San Salvatore. Numerosi anche i docenti (286) e il personale dei servizi scolastici (200) tornati operativi. «Tra i docenti, ne segnaliamo anche quindici d’appoggio: dodici per le scuole dell’infanzia e tre per le Elementari» ha aggiunto il direttore, annunciando alcune novità.

In atto la svolta digitale

Fra queste, vi è una svolta digitale delle scuole. Ossia: ogni docente è stato dotato di un pc personale e sono state inserite postazioni a disposizione degli allievi in tutte le zone scolastiche ed è stato, infine, attivato il wi-fi in tutte le sedi scolastiche. «Credo che il digitale a scuola debba essere distaccato dalle mode – l’osservazione di Valsangiacomo –, deve essere un mezzo e non un fine dell’apprendimento. Riteniamo giusto abbandonare pratiche che non hanno senso di esistere e d’altra parte è un mezzo che si è rivelato molto utile per l’apprendimento durante la pandemia». La digitalizzazione, d’altra parte, è stata uno degli argomenti principali del collegio dei docenti tenutosi il 23 agosto al Palazzo dei congressi.

Progetto pilota sulla nutrizione

Altra novità per l’anno scolastico, è un progetto pilota. Si tratta del laboratorio didattico ‘Let’s science - Dialogo con il cibo’, organizzato dalla Ibsa Foundation per la ricerca scientifica in collaborazione con il Decs e con la Città, incentrati sul tema della nutrizione. «I laboratori si terranno in due sezioni di quinta elementare di Viganello, che potranno contare sulla consulenza di esperti disciplinari del Dipartimento» ha spiegato Nicolò Osterwalder, esperto per le scienze naturali del Decs. Silvia Misiti, direttrice di Ibsa Foundation per la ricerca scientifica, dal canto suo ha ricordato che la collaborazione per la promozione di attività didattiche per le scuole è iniziata nel 2018 «con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni ai temi legati alla salute e al benessere». Misiti ha pure aggiunto che i laboratori si terranno a Casa Carlo Cattaneo a Castagnola, da recente nuova sede della fondazione messa a disposizione dalla Città.

Il successo dell’aula nel bosco

L’evento inaugurale è stato anche l’occasione per (ri)presentare un’altra importante novità: l’aula nel bosco di Brè. Inaugurata nel 2020, ha subìto un avvio in parte rallentato dalla pandemia, ma dall’anno scorso opera a pieno regime fungendo da vera e propria ‘scuola all’aperto’. «Sono 42 le classi salite in collaborazione con noi» ha spiegato Pia Giorgetti Franscini, responsabile della mediazione culturale del Museo cantonale di storia naturale di Lugano, presentando anche un utile progetto realizzato lo scorso anno scolastico dagli allievi di terza e quarta elementare di Ruvigliana e dalle proprie docenti Giada Bizzozero e Isabella Walser: la mappa interattiva ‘A tutta natura’. «Offre descrizioni scientifiche e pittoriche, proposte di attività, racconti, riflessioni, realizzati dagli allievi» ha detto Giorgetti Franscini, ricordando che il Museo offre anche corsi indirizzati ai docenti per chi desidera rendersi più autonomo nella fruizione dell’aula nel bosco.

Mancano candidati adeguati per la pausa meridiana

Ma non solo rose per i petali di Lugano, anche qualche spina. Di una in particolare ha parlato il capodicastero. «Abbiamo un oggettivo problema con la pausa meridiana» ha detto Quadri. Il riferimento è alla modifica, votata dal Gran Consiglio ed entrata in vigore lo scorso anno scolastico, che sostanzialmente accorda ai docenti di scuola dell’infanzia una mezz’ora di pausa sul mezzogiorno. Una necessità anche sindacale, ma che crea problemi di organico a comuni grandi come Lugano. Per coprire la pausa dei docenti, i Comuni devono infatti assumere personale qualificato che possa vegliare i bambini. A Lugano ne servono diciotto. «Il problema è proprio questo – chiarisce il municipale –: sia al concorso dell’anno scorso sia a quello di quest’anno, non si sono presentati sufficienti candidati con i requisiti richiesti. Per noi la legge è inapplicabile, chiediamo dunque al Cantone di rivedere i requisiti». A tal proposito, una consultazione a livello cantonale è in corso sino alla fine di settembre, ci ha spiegato Valsangiacomo.

In cantiere è, scusateci il gioco di parole, anche l’edilizia scolastica. Fra le opere più importanti: sono stati conclusi (o quasi) i lavori per le scuole dell’infanzia di Molino Nuovo e di Sonvico, che accoglierà anche la mensa per la scuola elementare, mentre a Cadro i lavori per il nuovo asilo, che altrettanto avrà una mensa, termineranno nell’estate del 2024.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔