Luganese

L'aggregazione di Lema convince la popolazione

Ha avuto esito positivo la votazione consultiva nei Comuni di Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio. Adesso la palla passa al Cantone

Novaggio, il più grande tra i Comuni coinvolti
(Ti-Press)
26 novembre 2023
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L'aggregazione del Comune di Lema passa a pieni voti. La popolazione di tutti e cinque i Comuni interessati – Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio – ha infatti approvato con ampia maggioranza il progetto aggregativo, nella votazione consultiva tenutasi oggi, 26 novembre. Adesso la palla passa in mano al Consiglio di Stato, che dovrà prendere atto dell'esito della votazione e inviare un messaggio al Gran Consiglio, che dovrà infine approvare la costituzione del nuovo Comune di Lema.

«Siamo molto contenti – ha detto il sindaco di Novaggio, Andrea Pozzi – perché è passata in tutti i Comuni con delle buone maggioranze e con una discreta partecipazione al voto». In totale hanno infatti partecipato 1'285 persone, corrispondenti al 61 per cento degli aventi diritto. Ad Astano i favorevoli sono stati 145 contro 15 contrari, a Bedigliora 233 contro 66, a Curio 174 contro 95, a Miglieglia 130 contro 14, e infine a Novaggio si sono avuti 245 ‘Sì’ contro 148 ‘No’.

I prossimi passi

Come detto, il futuro del nuovo Comune non è ancora definitivamente deciso, ma il fatto che la popolazione si sia espressa così favorevolmente permetterà di effettuare i passi mancanti con una certa tranquillità. Una volta che il Gran Consiglio avrà approvato la costituzione del Comune, «il Consiglio di Stato dovrà indire un termine per presentare il nuovo Municipio e per fare le nuove elezioni – ha spiegato Pozzi –. Adesso noi dovremo cominciare a pianificare la futura legislatura, e vedremo se riusciremo a presentarla alle elezioni di aprile o, più verosimilmente, in primavera 2025». È dunque probabile che il Comune di Lema non vedrà la luce prima di un anno e mezzo.

‘Rispetto al 2004 è cambiato il contesto’

Non è la prima volta che viene tentata l'aggregazione. Un tentativo, quella volta accolto soltanto da Bedigliora e Miglieglia, era già stato effettuato 19 anni fa. Cos’è cambiato rispetto ad allora? «È cambiato un po’ tutto – ha risposto Pozzi –: è cambiata la popolazione, sicuramente oggi c’è mobilità, e quindi non sono più le stesse persone. È cambiato poi il contesto, dato che ci sono state altre aggregazioni intorno a noi. C’è stata inoltre una sincera unità a livello di Municipi e all'interno della commissione di studio (di cui Andrea Pozzi è presidente, ndr), e ciò ha permesso di lavorare molto bene anche a livello di informazione». Non va poi dimenticato l'importante contributo finanziario del Consiglio di Stato, che ha sostenuto il progetto con 7,2 milioni di franchi per risanare i bilanci. «Se la votazione non fosse passata – ha aggiunto – avremmo probabilmente perso il sostegno finanziario del Cantone, perché il credito quadro per il risanamento dei bilanci non è più così grande».

L'importanza del nome

Un'altra differenza rispetto alla votazione del 2004, è che a quel tempo il Comune nato dall'aggregazione si sarebbe dovuto chiamare Medio Malcantone. «Il nome Lema – ha spiegato – era stato sottoposto a un sondaggio. Chiaramente non a tutti piace, e certe persone magari faticano a identificarsi con il nuovo nome. Secondo me però Lema è un nome più accattivante di Medio Malcantone, perché ‘medio’ dà l'idea di qualcosa a metà, mentre il nome scelto stavolta ci identifica come qualcosa di nuovo. Si tratta poi di una montagna molto cara alla popolazione, che oltretutto è anche molto conosciuta, e questo ci permette di avere una maggiore visibilità e riconoscibilità. Crediamo che il nome Lema sia stata una scelta vincente».

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