Nei confronti della 49enne cittadina russa è stato di recente firmato un decreto di abbandono: è quindi estranea al tentativo di truffa
Lei, la tassista, con quell’imbroglio non c’entrava nulla. È stata prosciolta da ogni accusa la 49enne cittadina russa, residente nella regione, rimasta coinvolta, nel gennaio scorso, in un tentativo di truffa del falso nipote (vedi correlato). Di recente il procuratore pubblico Nicola Respini ha firmato nei suoi confronti un decreto di abbandono. Decreto con il quale si sancisce l’estraneità della donna dai fatti avvenuti il 16 gennaio a Chiasso.
Dagli accertamenti condotti dalla Polizia giudiziaria cantonale e dal Ministero pubblico è emerso, in effetti, che la tassista non era parte del raggiro ordito da persone rimaste, al momento, sconosciute. La 49enne, come appurato dagli inquirenti, era ignara di quanto i truffatori si accingevano a mettere in atto dopo aver contattato telefonicamente la vittima prescelta. E non era neppure a conoscenza del contenuto della borsa che era stata incaricata di ritirare e poi trasportare in un determinato luogo. Un incarico che le è costato un fermo di polizia e un procedimento penale, dal quale ora è stata scagionata.