Mendrisiotto

Controllo abitanti mirato per la Polizia di Chiasso

La Polizia Regione I si è dotata di un gruppo specialistico composto da sette persone. Lo scorso anno gli interventi sono stati 5’050

archivio Ti-Press
4 maggio 2019
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Da una parte la Polizia di prossimità che si occupa di «piccole ma grandi problematiche locali». Dall’altra la Polizia giudiziaria. In mezzo, quello che il comandante Nicolas Poncini definisce «il tridente del successo», ovvero interventistica, lotta agli stupefacenti e controllo abitanti. Sono queste le chiavi del successo, «condivise con Polizia cantonale e politica», sulle quali la Polizia Regione I, che garantisce una copertura sulle 24 ore nei comuni di Chiasso, Vacallo, Breggia, Morbio Inferiore, Balerna e Novazzano, un comprensorio di circa 25mila abitanti, intende continuare a lavorare anche nei prossimi anni. Gli interventi dello scorso anno, 5’050 (+8% rispetto al 2017), «rientrano in una casistica molto ampia che va dagli incidenti (174), alle rapine (4), passando per il calo delle problematiche causate dai richiedenti l’asilo (29), fino all’uso del defibrillatore (8) che ha permesso di salvare delle vite». Il trend dei reati, così come in tutto il cantone, è in diminuzione, fatta eccezione per i furti con scasso. Il 2018 è stato caratterizzato anche dalla creazione di un gruppo specialistico dedicato a controllo abitanti e attività illecite e alla decisione – tradotta in una convenzione appena firmata con il Consiglio di Stato – di destinare un secondo agente a tempo pieno al servizio Sad3. Dopo i tragici fatti e la situazione di degrado emersa nel quartiere di via Odescalchi, il Municipio di Chiasso ha voluto un cambiamento nel controllo degli abitanti. Lo scorso anno le persone controllate negli appartamenti sono state 200. «Il gruppo specialistico è composto da sette persone – spiega ancora il comandante Poncini –. Si occupa del controllo abitanti e della presenza di determinate persone sul nostro territorio e delle attività illecite che ne potrebbero derivare, come la presenza di stupefacenti o di precetti esecutivi: problematiche che, per la maggior parte, sono collegate». Quello del controllo abitanti «è un settore sempre più sollecitato da diversi servizi cantonali e comunali – commenta la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni –. L’auspicio è quello di avere una maggiore collaborazione con la Polizia cantonale per ottenere una sinergia mirata». Il tema è inserito tra le priorità per l’anno in corso e il comandante ha sottolineato che «vogliamo entrambi più sinergie tra servizi e stiamo lavorando su una zona comune». Il Municipio ha dal canto suo contattato telefonicamente le fiduciarie «per sensibilizzare sulle persone a cui gli appartamenti vengono affittati».

Sad, ‘investimento per il cantone’

La Polizia di Chiasso ha messo a disposizione il secondo agente a tempo pieno per il servizio antidroga Sad3, distaccato presso la Gendarmeria per occuparsi di grosse inchieste di droga legate in particolare a spacciatori albanesi che raggiungono il Ticino per trafficare grossi quantitativi di cocaina. «Abbiamo effettuato diversi arresti e sequestri – commenta il sergente maggiore Mauro Mantovani –, ma queste organizzazioni hanno un bacino di ricambio elevato: il nostro compito è quello di arginare questo fenomeno: le inchieste sono lunghe». Per il comandante Poncini si tratta di «un investimento positivo nei confronti non solo di Chiasso ma della regione e del cantone: mettere a disposizione del sistema due uomini permette di avere una visione più globale della sicurezza nel Sottoceneri».

Legge ordine pubblico, 'l'iter amministrativo non viene sempre capito'

«Le esplosioni dei bancomat non ci hanno toccato direttamente, ma questo passo avanti nell’escalation di violenza non può che preoccupare». Nell’analizzare la situazione del comprensorio della Regione I, la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni afferma che «al di là di qualche fatto puntuale, la situazione è tranquilla e il sentimento di sicurezza soggettivo è elevato». I dossier aperti sono comunque ancora molti. Uno riguarda la creazione del tavolo di lavoro con i servizi sociali e di protezione per cercare di risolvere la situazione della persone problematiche presenti a Chiasso. «Gli agenti di quartiere e gli assistenti sono le nostre antenne sul territorio – commenta Colombo-Regazzoni –. Sono loro a recepire quei piccoli segnali che potrebbero svilupparsi in situazioni non piacevoli». Un altro problema è quello delle infrazioni alla Legge sull’ordine pubblico: lo scorso anno sono state 49, di cui 43 legate all’accattonaggio (11 le segnalazioni alla Magistratura dei minorenni, 29 sono cresciute in giudicato e 3 sono state sospese). «Un reato meno grave ma più antipatico – spiega il comandante Poncini –. La cifra è stabile ma è l’iter amministrativo di questa legge che non sempre viene capito dai comuni». La segnalazione al Ministero pubblico scatta solo dopo il terzo caso. Prima ci sono un ammonimento e due multe che devono sì essere inviate alla persona sanzionata, ma che spesso non è possibile recapitare. «I primi tre sono passaggi che possono essere considerati inutili, ma sono necessari per alimentare la casistica cantonale, e avere una banca dati che permette di prendere misure più incisive», analizza ancora il comandante.

Pasture, ‘non ci arrendiamo’

Mentre continua il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza – oggi a Chiasso sono 52 le telecamere ad alta tecnologia – e le trattative con i Comuni convenzionati avanzano, da Berna arrivano «riscontri non soddisfacenti» in merito alla richiesta di installare, a spese della Confederazione, un impianto al futuro centro richiedenti l’asilo di Pasture. «Non ci arrendiamo – conclude Colombo-Regazzoni –. Sarebbe un segnale positivo nei confronti della popolazione».

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