Mendrisiotto

Violenze in famiglia, 'la madre non voleva e non capiva'

In Appello il caso che ha visto la condanna della donna (per tentato omicidio), di suo marito e del nonno. La difesa ne chiede l'assoluzione

La Corte d'appello e revisione penale a Locarno (Ti-Press)
19 novembre 2019
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Lei, la madre, non solo non voleva, ma non poteva rendersi conto che le sue azioni, portate alle estreme conseguenze, avrebbero anche potuto cagionare la morte del marito e di due dei suoi figli. Il suo difensore, l’avvocato Pascal Cattaneo, lo ha ripetuto in modo chiaro. Nell’aula della Corte d’appello e revisione penale di Locarno, nella giornata di oggi, è riecheggiato così uno dei casi più dolorosi che, tra il febbraio 2016 e il gennaio 2017, si è consumato fra le quattro mura domestiche di una famiglia del Mendrisiotto. Vittime i bambini, la giustizia nel dicembre dell’anno scorso aveva chiamato alla sbarra la donna, suo marito – oggi entrambi in carcere – e il nonno dei piccoli. E la Corte delle Assise criminali di Mendrisio aveva assodato la loro colpevolezza, giungendo a una sentenza di condanna: a pesare cinque tentati omicidi e una quotidianità violenta. Fatti e pene che, tanto per l’accusa, sostenuta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, che per l’accusatore privato vanno confermati.

'Le condanne vanno... alleggerite'

Di parere opposto le difese, che sempre oggi hanno cercato di alleggerire il fardello degli imputati. Ricostruito il tentato omicidio nei confronti dell’uomo – contestato in toto dal legale della donna –, è soprattutto in punta di Diritto che si è argomentato a favore degli imputati. In sostanza Cattaneo chiede che la madre – che in prima istanza si è vista infliggere 8 anni –, venga assolta tanto dai reati più gravi che dagli episodi minori, derubricando altresì le lesioni. Dal canto loro sia l’avvocato Stefano Camponovo, difensore del padre (condannato a 3 anni), che il collega Marco Masoni, patrocinatore del nonno (16 mesi), hanno sollecitato un epilogo più benevolo per i loro assistiti.

Il verdetto è atteso entro giovedì.

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