Mendrisiotto

Agente guida ubriaca coperta dai colleghi: 4 decreti d’accusa

Proposte condanne per l’agente autrice di un incidente lo scorso anno e tre colleghi, di cui uno ha effettuato il test al posto suo ‘coperto’ dagli altri

(Ti-Press)
21 febbraio 2023
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Ci sono sviluppi giudiziari sul caso della poliziotta che un anno fa, precisamente il 15 febbraio del 2022, era stata coinvolta in un incidente, con soli danni materiali, sulla corsia Sud-Nord dell’autostrada A2 all’altezza dell’uscita di Mendrisio e che era risultata positiva all’etilometro venendo licenziata con effetto immediato. A seguito dei fatti, era stata aperta un’indagine, oltre che sull’agente, anche sui colleghi intervenuti sul luogo del sinistro, per fugare, in particolare, i dubbi di eventuali "coperture". Come comunica oggi il Ministero pubblico, in seguito alla conclusione degli accertamenti e alla ricostruzione dell’accaduto, il procuratore generale Andrea Pagani ha emanato quattro decreti di accusa.

Nei confronti della conducente, è stata erogata una condanna a una pena pecuniaria sospesa condizionalmente per due anni di 90 aliquote giornaliere oltre a una multa e al pagamento delle spese giudiziarie per i reati di grave infrazione alle norme della circolazione, guida in stato di inattitudine e infrazione semplice alle norme della circolazione, decisione che è cresciuta in giudicato.

Ai due agenti della Polizia cantonale intervenuti sul luogo dell’incidente è stato prospettato il reato di tentato favoreggiamento, per avere l’uno eseguito il testo dell’alcol al posto della collega e averne dunque comunicato l’esito negativo alla Gendarmeria stradale, il secondo per avere confermato anch’egli la stessa informazione errata comunicandola al Reparto di polizia competente a istruire la fattispecie. Circa mezz’ora più tardi entrambi gli agenti hanno comunque desistito dal loro tentativo di eludere i controlli, sottoponendo spontaneamente la collega al soffio con l’etilometro precursore e comunicando l’effettivo esito positivo scaturito in seno alla scala gerarchica.

Per l’agente che ha soffiato al posto della protagonista dell’incidente è stata proposta una pena, sospesa condizionalmente per due anni, di 45 aliquote giornaliere, oltre al pagamento di una multa e delle spese giudiziarie. Nei confronti del secondo agente la pena è stata fissata in 15 aliquote giornaliere (più la multa e il pagamento delle spese giudiziarie).

Infine, al capogruppo in servizio la sera dei fatti è pure stata prospettata, con decreto d’accusa, la commissione del reato di tentato favoreggiamento: in particolare, aveva cercato di sottrarre ai primi atti di inchiesta il collega che aveva soffiato al posto della poliziotta coinvolta nell’incidente, custodendo personalmente questo apparecchio senza consegnarlo agli inquirenti. Il capogruppo è poi tornato sui suoi passi l’indomani, accompagnando il collega affinché confessasse in una nuova audizione. Nei suoi confronti è stata proposta una condanna a una pena pecuniaria sospesa di 30 aliquote giornaliere, con pagamento di una multa e delle spese giudiziarie.

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