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Primo anno positivo per il Servizio idrico Basso Mendrisiotto

Il Consuntivo 2023 restituisce un avanzo di esercizio di oltre mezzo milione di franchi. Non sono previsti aumenti per il consumatore

In sintesi:
  • Alcune spese sono state rinviate a quest'anno
  • Intanto, i consumi idrici crescono
Nei prossimi anni previsti investimenti anche a Prà Tiro
(Ti-Press / archivio)
26 aprile 2024
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Meglio di così non poteva iniziare la storia del Servizio idrico Basso Mendrisiotto (Sibm), che al suo primo Consuntivo chiude con un avanzo di esercizio di 545mila franchi. Un risultato inaspettato al momento del Preventivo, quando a bilancio si prospettava un utile di 50mila franchi. Dati alla mano, non pare così strano visti i pochi investimenti e le spese rinviate al 2024.

Prudenza al momento del Preventivo

Come ogni nuova impresa, non è facile stimare come andranno i conti nel primo anno di attività. Anche il Sibm ha avuto lo stesso problema durante la stesura del Preventivo 2023. Infatti, il messaggio approvato nell’ultimo Consiglio consortile, racchiude in sé i bilanci delle quattro precedenti aziende acqua potabile o dei servizi idrici comunali, ovvero quelli di Balerna, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo. Altre difficoltà al momento della prima pianificazione dei conti sono giunte dalle incertezze finanziarie globali di fine 2022: “L’inizio dell’attività del Sibm ha purtroppo coinciso con un periodo economico difficile e incerto a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dei costi energetici in atto alla fine del 2022, fase che si è protratta per buona parte del 2023”. Oltre a questo le spese sono state condizionate anche dal non inserimento “delle coperture assicurative, dato che i Comuni hanno prolungato le coperture vigenti” e che sono a carico del Sibm solo dal primo gennaio 2024.

Nel dettaglio le spese erano state quantificate in 4,35 milioni di franchi; invece sono state di 4,16 milioni, quindi inferiori. La differenza maggiore risulta averla la sottovoce ‘Spese per beni e servizi e altre spese d’esercizio’. Capitolo nel quale non figurano, appunto, i costi legati alle assicurazioni, “essendo i Comuni ancora proprietari di tutte le installazioni”. Inoltre, la manutenzione è stata limitata allo stretto necessario: nonostante gli 850mila franchi preventivati tra opere del genio civile, manufatti, e impianti di monitoraggio, ne sono stati spesi solo 408mila. In effetti, “si è scelto di ridurre gli interventi unicamente allo stretto necessario”. Non solo, in fase di Preventivo “si è optato per un approccio prudenziale”. Anche le spese giuridiche sono state inferiori, perché “alcuni dei costi verranno saldati solo nel 2024. I lavori per la preparazione dei documenti necessari ai trapassi di proprietà hanno richiesto molto più tempo di quanto inizialmente stimato”.

Consumata più acqua del previsto

Se per i costi c’è stata parecchia incertezza, la situazione riguardo ai ricavi non è stata da meno. Solo per la tassa base e quella d’abbonamento l’incasso è stato pari a 1,96 milioni di franchi (1,78 milioni a Preventivo). Un risultato all’apparenza positivo, ma che non rassicura il Sibm: “Fin dal momento in cui si sono decisi i valori per la tassa base, ci si è resi conto che potevano esistere delle realtà in cui il contatore installato poteva essere sovradimensionato rispetto alle reali necessità. Attualmente abbiamo ricevuto richieste di ridimensionamento che hanno ridotto l’introito annuo derivante dalla tassa base, per un importo pari a 120mila franchi. È verosimile aspettarsi nuove notifiche anche nel corso degli anni a venire”. Il Sibm intende rassicurare il consumatore e sottolinea che non si “ritiene opportuna alcuna modifica tariffale”. Sarà mantenuto il prezzo di un franco e 20 centesimi di base che l’anno scorso aveva anche ricevuto il nullaosta di Mister Prezzi.

Malgrado i costi, che per il 2024 saranno più elevati (anche per quanto riguarda gli ammortamenti), e i ricavi derivati dal consumo dell’acqua, che sembrano destinati a calare, il Servizio ritiene positivo il risultato che ha permesso in questo primo anno, “caratterizzato da diverse variabili difficili da prevedere”, di “accumulare del capitale proprio, riserva fondamentale per affrontare le incertezze future”. Riserve fondamentali poiché sono state rinviate parecchie opere previste nel quadro degli investimenti 2023-2026. È il caso dei “lavori per la stazione a lago, rimandati a causa di ricorsi e opposizioni alla licenza edilizia, che hanno posticipato la richiesta di finanziamenti”, oppure dell’“attivazione di servizi ulteriori come nuove sonde di sorveglianza perdite (ex Lorno in Chiasso e Balerna) o di monitoraggio sulla qualità acqua (apparecchi Toc più performanti al Prà Tiro e al Prà Grand)”.

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