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Al Centro federale d'asilo arrivano le ‘turbo-procedure’

Saranno introdotte entro fine aprile. E a inizio giugno si trasloca nella struttura definitiva di Pasture. Mentre aumentano le domande

Altro edificio, altre misure
(Ti-Press)
30 aprile 2024
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A Pasture, lì al confine fra Balerna e Novazzano, si spuntano i giorni sul calendario: nelle prime settimane di giugno si aprirà la nuova struttura. Un trasloco atteso da tempo, e da più parti. Le istituzioni locali confidano di mettere un tetto (a 350 posti) alla capacità di accoglienza del Centro federale d’asilo. Le associazioni che, come Mendrisiotto Regione Aperta, cercano di tessere una convivenza possibile fra migranti e comunità indigene, sperano di migliorare le condizioni di vita dei richiedenti l’asilo. E Berna è chiamata a trovare un equilibrio. Che ne sarà, però, dei vecchi edifici che sin qui hanno permesso di fronteggiare i grandi flussi migratori, come la soluzione provvisoria a Pasture e gli spazi in via Motta 1b a Chiasso? Ancora non si conosce il loro destino. Ciò che è certo, come ci confermano dalla Sem, la Segreteria di Stato della migrazione, è che questi due fabbricati ‘temporanei’ da 354 letti, entrambi di proprietà della Confederazione svizzera, «resteranno disponibili per un uso futuro, ancora da definire, una volta aperto il nuovo Centro». Insomma, si vedrà.

Politica d’asilo, si varano le misure ‘Jans’

L’avvento del complesso di Pasture, ormai ultimato, coinciderà di sicuro con un nuovo corso della politica d’asilo. Lo ha fatto capire in modo chiaro, il febbraio scorso, lo stesso capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia Beat Jans in visita a Chiasso, annunciando una stretta sulle procedure – inclusa la chiusura dei centri nei fine settimana – per reagire contro i cosiddetti ‘plurirecidivi’ del settore dell’asilo e degli stranieri. Misure che toccano anche la struttura più a sud del Paese. Si è già pronti? «La procedura sulle 24 ore – ribattezzata ‘turbo-procedura’, ndr –, già sperimentata con successo nella regione di Zurigo, sarà attuata in tutte le regioni d’asilo entro la fine di aprile, compresa Chiasso – ribadisce la portavoce della Sem Magdalena Rast –. La Segreteria di Stato della migrazione sta esaminando ulteriori misure, che però devono essere prima valutate, la cui introduzione richiederà più tempo, in quanto necessitano anche di modifiche legali. Inoltre – rimarca –, si sta cercando di migliorare la cooperazione tra tutte le autorità coinvolte e i responsabili in materia di sicurezza. Inizialmente ciò avverrà sotto forma di ‘tavole rotonde’ periodiche. Incontri sul tema della sicurezza, che vedono al tavolo i principali partner federali e cantonali, vengono regolarmente organizzati. Lo scambio di informazioni, del resto, è stato ottimizzato».

‘Meno richiedenti dal Maghreb’

Le misure introdotte per scoraggiare, di fatto, l’arrivo di migranti dal Maghreb sono attive? Si è già fatta una prima valutazione sugli effetti? Gli arrivi e le domande da quelle regioni, in altre parole, sono realmente diminuiti? «La procedura sulle 24 ore viene utilizzata per le persone idonee provenienti dai Paesi del Maghreb: questa misura si è dimostrata efficace – ci fa sapere la portavoce –. Si è quindi deciso di introdurla in tutta la Svizzera. Dall’inizio del progetto pilota – ovvero il 12 novembre dell’anno scorso, ndr –, il numero di richiedenti asilo provenienti dal Maghreb nella regione di Zurigo è diminuito complessivamente del 62 per cento».

Più uomini e un migliaio di minori

Guardiamo, allora, più da vicino l’andamento delle domande d’asilo in questo primo trimestre del 2024. In questo primo scorcio dell’anno – fra gennaio e marzo –, ci dà riscontro Magdalena Rast, a bussare alle porte della Svizzera sono state soprattutto persone provenienti da Afghanistan, Turchia, Eritrea e Algeria. Globalmente oggi gli alloggi federali ospitano 3’923 persone, per la maggior parte si tratta di uomini (per il 69 per cento) a fronte del 31 per cento di donne. I minori, ci spiega la portavoce della Sem, rappresentano il 28 per cento. Percentuale che tradotta in cifre restituisce circa 1’100 persone: circa 700 sono bambini/minori accompagnati, 400 i minori non accompagnati.

Tutte cifre che interrogano anche sul futuro, a maggior ragione se vengono rapportate con i numeri registrati dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, che nei primi tre mesi di quest’anno vedono diminuire i soggiorni irregolari (dai 3’386 di gennaio ai 1’743 di marzo). «I dati sulla migrazione – rende attenti Rast – sono generalmente più bassi in inverno/primavera che in estate/autunno. Nel 2024, tuttavia, le cifre sono più alte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente». In effetti, se nella parte iniziale del 2023 le domande d’asilo erano 6’097, tra il gennaio e il marzo scorsi si è saliti a 7’600. Quanto alle domande primarie, si è passati dalle 4’949 del primo trimestre dell’anno scorso alle 5’349 dello stesso periodo del 2024.

Previste 30mila nuove domande d’asilo

E proiettandosi verso dicembre? «La Sem ipotizza che il numero di nuove domande d’asilo nel 2024 sarà almeno pari a quello del 2023 – ci risponde la portavoce –. Lo scenario più probabile prevede 30mila (+/-3mila) nuove domande d’asilo. L’anno scorso il numero di nuove domande d’asilo era stato di poco superiore a 30mila. L’esperienza mostra che anche nel 2024 il numero di domande mensili aumenterà in primavera e raggiungerà il livello massimo in estate o all’inizio dell’autunno, prima di scendere nuovamente verso la fine dell’anno. Si prevede altresì che l’Afghanistan e la Turchia rimarranno i principali Paesi di provenienza».

Lavoro e scolarizzazione

Un tale arrivo di migranti chiama la politica d’asilo a potenziare anche programmi occupazionali e iniziative, e promuovere la scolarizzazione di bambini e ragazzi. «Oltre alle attività che regolarmente vengono organizzate presso enti e organizzazioni locali, nonché i programmi di utilità pubblica a favore di Comuni e organizzazioni no profit, dal mese di dicembre scorso – ci illustra Magdalena Rast – è stata sviluppata una stretta collaborazione con l’associazione Mendrisiotto Regione Aperta, la quale propone settimanalmente varie attività occupazionali con gruppi e società locali. Tali attività vanno dallo sport alle attività ludiche, sino alle attività culinarie. La scolarizzazione obbligatoria avviene come di consueto per tutti i ragazzi e le ragazze in età scolare. È in fase di sviluppo un nuovo progetto di scolarizzazione per i richiedenti l’asilo con un’età compresa fra i 16 e i 17 anni».

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