Ticino

Bilancio in chiaroscuro per la qualità dell'aria

Il numero di superamenti del limite orario per l’ozono fa un balzo verso l’alto, attestandosi tra i più alti registrati dall’inizio delle misurazioni.

11 giugno 2019
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Rispetto all’anno precedente, caratterizzato da un peggioramento generale della qualità dell’aria, il 2018 presenta un bilancio in chiaroscuro: se da una parte i livelli di polveri fini e diossido di azoto raggiungono nuovi minimi storici nel monitoraggio della qualità dell’aria in Ticino, dall’altra il numero di superamenti del limite orario per l’ozono fa un balzo verso l’alto, attestandosi tra i più alti registrati dall’inizio delle misurazioni. Lo ha rilevato il Dipartimento del territorio annunciando la pubblicazione del rapporto 2018 “Qualità dell’aria in Ticino” presente sul sito internet dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili: www.ti.ch/aria. Anche nel 2018 gli inquinanti che superano i limiti di legge fissati dall’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt) sia per le medie annue che per le medie giornaliere o orarie, sono il diossido di azoto (NO2), l’ozono (O3), e le polveri fini (PM10). 

Diossido di azoto

Nel 2018 il bilancio delle immissioni di NO2 è positivo, con una diminuzione sensibile delle medie annue in tutte le stazioni di misura e il raggiungimento di nuovi minimi storici. A prescindere dall’influsso della meteorologia, la tendenza al miglioramento sembra essersi accentuata nel corso degli ultimi 7 anni circa, con diminuzioni molto più marcate durante gli anni con una maggiore dispersione degli inquinanti, rispetto all’entità degli aumenti registrati durante gli anni sfavorevoli.

Ozono

Il 2018 ha presentato una volta di più una serie di condizioni meteorologiche estreme: il semestre da aprile a settembre – durante il quale si verifica gran parte dei superamenti del limite orario per l’ozono – è stato il più caldo di sempre, superando il precedente primato del 2003: alla quarta primavera più calda ha infatti fatto seguito l’estate più soleggiata di sempre, accompagnata da un’ondata di caldo tra le più intense mai registrate a Sud delle Alpi e siccità persistente tra aprile e agosto. A far lievitare ulteriormente il numero di superamenti è infine arrivato a Sud delle Alpi l’autunno più caldo in oltre un secolo e mezzo di misurazioni.

Polveri fini

Dall’inizio delle misurazioni delle PM10 in Ticino verso metà degli anni novanta, i dati registrati nel 2018 sono i più bassi in assoluto per quanto riguarda sia le medie annue sia il numero di superamenti del valore limite giornaliero. Il 2018 non ha inoltre registrato episodi di smog acuto invernale, contrariamente al 2017, quando per ben due volte si era resa necessaria l’introduzione di provvedimenti urgenti a tutela della salute della popolazione.

 

 

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