Ticino

Violenza domestica, ecco il concorso per il dopo Orelli Vassere

È stato pubblicato oggi sul ‘Foglio ufficiale’. Coordinatore/trice istituzionale sul tema: il termine per le candidature scade il 19 aprile

Opererà in seno alla Divisione della giustizia (Ti-Press)
5 aprile 2022
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Cercasi (nuovo/a) coordinatore/trice istituzionale per il dossier violenza domestica in Ticino. Il Dipartimento istituzioni ha pubblicato sull’edizione odierna del ‘Foglio ufficiale’ il bando di concorso per la designazione governativa del o della subentrante di Chiara Orelli Vassere, la quale si appresta a lasciare la funzione che svolge dall’aprile 2020 in quanto nominata mercoledì scorso dal Consiglio di Stato direttrice dell’Its, l’Istituto della transizione e del sostegno professionale. Il Dipartimento non ha quindi perso tempo. Il termine per l’inoltro delle candidature - fra i requisiti bachelor "e" master "nell’ambito delle scienze sociali, economiche o giuridiche" - scade fra un paio di settimane: martedì 19.

Molteplici, come risulta dal bando appena uscito, i compiti del/la coordinatore/trice istituzionale che opererà quale collaboratore/trice scientifico/a in seno alla Divisione giustizia. E che sul tema della violenza fra le mura domestiche si muoverà "d’intesa" con la Direzione della Divisione. Il/la coordinatore/trice predispone "la messa in atto del Piano di azione cantonale sulla violenza domestica, collaborando con i partner di riferimento del settore pubblico e privato". Coordina "il Gruppo di accompagnamento permanente in materia di violenza domestica istituito dal Consiglio di Stato". Partecipa "a commissioni, gruppi di lavoro cantonali e intercantonali sul tema nonché alle conferenze tematiche nazionale (Csvd) e regionale (Kifs, Cv)". Predispone e coordina "la comunicazione completa, le campagne di sensibilizzazione nonché la formazione sul tema". Gestisce e promuove "i contatti con tutti i partner del settore cantonali, intercantonali, federali e internazionali". Allestisce "rapporti" e funge "da supporto nei processi legislativi tematici". Esegue "mandati particolari su richiesta della Direzione della Divisione".

Un mansionario nutrito. Inevitabilmente. Il fenomeno in Ticino, anche in Ticino, conosce del resto numeri non indifferenti. Nel 2020, per esempio, gli interventi della Polizia per violenza domestica sono stati più di mille, 1’105 per la precisione. Soprattutto donne le vittime. Quell’anno in ottantadue casi le forze dell’ordine hanno disposto l’allontanamento dal domicilio delle persone autrici di violenza. Nel 2021 si è registrato un calo degli interventi, come indicato di recente dalla Polcantonale nel riferire dell’attività svolta lo scorso anno. Sono stati 958, di cui 207 per reati perseguibili d’ufficio. Una leggera diminuzione. Le cifre restano comunque elevate. Cifre di una violenza che è non solo fisica, ma che è anche verbale, psicologica ed economica, quando si priva la vittima delle necessarie risorse finanziarie.

Nel novembre 2021 il Consiglio di Stato ha varato il ‘Piano d’azione cantonale’, un corposo documento su prevenzione e contrasto alla violenza domestica. «Sono in corso di elaborazione le misure fondate sugli assi di intervento definiti dal Piano cantonale - che andranno a integrare le altre misure presentate dal governo in novembre - attraverso la collaborazione dei vari partner coinvolti nel tema», annota Frida Andreotti, direttrice al Dipartimento istituzioni della Divisione giustizia. «Queste misure - aggiunge - recepiscono le indicazioni emerse dai lavori del Gruppo di accompagnamento permanente in materia di violenza domestica designato dal Consiglio di Stato, le posizioni espresse da governo e parlamento in merito ad atti parlamentari sul tema della violenza domestica e diverse suggestioni e richieste provenienti dalla società civile. Il tutto tenendo conto anche delle strategie e delle misure definite in ambito nazionale: Strategia Parità 2030, Dialogo Strategico e Piano nazionale per l’implementazione della Convenzione di Istanbul, in corso di elaborazione. Ma definite pure in ambito cantonale - Piano d’azione pari opportunità, Programma di integrazione degli stranieri, Programma di promozione dei diritti dei bambini, di prevenzione della violenza, di protezione di infanzia e gioventù - e che il Consiglio di Stato presenterà nei prossimi mesi».

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