Ticino

Cantonali ’23, Più donne e il programma di una parola: ‘Parità’

Tamara Merlo, Maura Mossi Nembrini, Maristella Patuzzi e Giada Untersee in corsa per governo e parlamento: ‘C’è molto da fare, è la nostra missione’

La presentazione della lista oggi a Lugano
(Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
12 gennaio 2023
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Quattro candidate per il Consiglio di Stato, una ventina abbondante (ma ci sono ancora dieci giorni) per il Gran Consiglio e un programma elettorale che «è una riga». Anzi, una parola: «Parità, in ogni sua declinazione». È così che Più donne si presenta per le Elezioni cantonali del 2 aprile, annunciando alla stampa a Lugano la candidatura per il governo delle deputate Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini, della già deputata e già candidata al governo Maristella Patuzzi e della giovanissima Giada Untersee, classe 2004.

Merlo: ‘C’è bisogno di più donne in politica’

Dopo l’esordio del 2019, con l’elezione di due granconsigliere, «ci ripresentiamo con quattro anni di lavoro intenso alle spalle perché anche nel 2023 c’è bisogno della nostra lista e, in generale, di più donne in politica» premette Tamara Merlo. Quello uscente «è un Consiglio di Stato tutto al maschile, e il presumibile ingresso di una donna (la socialista Marina Carobbio, ndr) non riequilibrerà le cose. E in Gran Consiglio la situazione è peggiore, dal momento che per ogni donna ci sono due uomini eletti». La dimostrazione, afferma la deputata, «di quanto sia difficile per le donne conciliare i ruoli di madre, lavoratrice o studentessa con la politica. Ma siamo qui per farlo, è la nostra missione». Come? Con un programma, si diceva, che ruota attorno al concetto di parità: «Parità salariale nel privato, parità di diritti, parità di condizioni, dire basta ai licenziamenti causati da una maternità. Come al solito, da movimento apartitico che siamo, sosterremo ogni proposta che andrà in questa direzione, che arrivi da sinistra o da destra» dice Merlo.

‘Alcuni sbuffano? Insisteremo ancora di più’

In più di qualche occasione si sente borbottare o sbuffare qualcuno nell’aula del Gran Consiglio quando le due deputate di Più donne ingaggiano battaglie particolarmente gagliarde, e la domanda posta da ‘laRegione’ sulla motivazione e l’urgenza di andare avanti porta Merlo a rispondere che «non ci demotiva per niente, noi siamo in parlamento per questo e insisteremo finché il tema della parità non entrerà nel Dna della società. Parliamo citando le statistiche: alcuni sbuffano, altri dicono che ci sono sempre prima altre urgenze da affrontare… ma prima o poi questa chiusura crollerà, ho fiducia». A dispiacersi del clima che ogni tanto si respira in Gran Consiglio è la deputata Maura Mossi Nembrini, «perché gli eletti rappresentano la cittadinanza, e bisognerebbe essere di esempio per i giovani, che sono la nostra speranza». E proprio sui giovani si concentra la granconsigliera ricordando «che una delle più grandi emergenze da affrontare è quella del calo demografico, in un Ticino che è sicuramente più moderno e aperto rispetto a trent’anni fa ma una donna non può ancora conciliare il lavoro con la famiglia, un genitore non sa ancora se i desideri, i sogni e le ambizioni di una figlia potranno coincidere con l’essere mamma».

La rentrée di Patuzzi

E a proposito di mamme, con in braccio il figlio nato da pochi mesi Maristella Patuzzi segna la sua rentrée in politica. La musicista è alla terza candidatura per il governo dopo quella con i Verdi nel 2015 e quella con Più donne alle scorse cantonali: «Da quando sono uscita dal Gran Consiglio mi sono dedicata a mio figlio e alla musica, voglio dimostrare che noi donne possiamo fare politica anche se mamme e anche se è oggettivamente più difficile rispetto a un uomo. Mi ha fatto piacere ricevere molta solidarietà dalle mamme di tutti i miei allievi, che sono state presenti sotto tutti i punti di vista. Noi donne siamo solidali tra di noi».

Untersee, classe 2004, alla prima esperienza: ‘La lista per me’

Con loro, alla sua prima esperienza in politica, Giada Untersee, studentessa di Diritto a Lucerna: «Di questa lista, composta da persone che ho cercato io, condivido tutto: in Ticino si è ancora lontani dalla parità di genere, e c’è tantissimo da fare sia a livello salariale sia a livello di maternità». E come mai ha cercato Più donne? «Perché non bisogna abbassare la guardia su questi temi, e intendo impegnarmi in prima persona: non solo in Gran Consiglio, ma anche in diverse parti della società, quando si parla di parità c’è qualcuno che dice ‘ecco, è arrivata la femminista di turno’. A me non interessa – ribadisce Untersee –, ho chiare le mie idee e le porto avanti in una lista che sento mia».

Tutte e quattro le candidate per il governo saranno in lista anche per il Gran Consiglio.

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