Cinema

David di Donatello, un poker per quattro

Quattro statuette a ‘Le otto montagne’, dal libro di Cognetti, ‘Esterno notte’ di Bellocchio e ‘La stranezza’, con Servillo-Pirandello

Luca Marinelli (sx) e Alessandro Borghi, i protagonisti di ‘Le otto montagne’
(Keystone)
11 maggio 2023
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‘Le otto montagne’ dei registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersh è il miglior film della 68esima edizione dei David di Donatello. Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2017 di Paolo Cognetti, già vincitore del Premio della Giuria al 75esimo Festival di Cannes, la storia di amicizia a grandi altezze ha conquistato anche miglior fotografia, sceneggiatura non originale e suono. Quattro statuette sono andate anche al favorito della vigilia, ‘Esterno notte’ di Marco Bellocchio, film basato sul rapimento di Aldo Moro, premiato per la miglior regia, per l’attore protagonista (Fabrizio Gifuni, nei panni dello statista della Dc assassinato nel 1978), il montaggio e il trucco. Quattro anche a ‘La stranezza’ di Roberto Andò, interpretato da Toni Servillo e dalla coppia Ficarra e Picone, film in costume nel quale Luigi Pirandello (Servillo) s'imbatte in una coppia di teatranti dilettanti impegnati nella realizzazione di uno spettacolo. Il film di Andò vince nelle categorie scenografia, costumi, sceneggiatura originale e produzione.

È rimasto a bocca asciutta, invece, ‘Il signore delle formiche’ di Gianni Amelio, film sulla storia di Aldo Braibanti (interpretato da Luigi Lo Cascio), scrittore e zoologo che tra il 1964 e il 1968 fu protagonista di un controverso processo giudiziario (detto appunto ‘Caso Braibanti). ‘Siccità’ di Paolo Virzì si porta a casa il David alla migliore attrice non protagonista, Emanuela Fanelli, e quello per gli effetti visivi. In campo maschile, il David al miglior attore non protagonista è andato a Francesco Di Leva per ‘Nostalgia’ di Mario Martone. A ‘L’ombra di Caravaggio’ di Michele Placido, invece, la migliore acconciatura a Desirée Corridoni e il David Giovani. ‘Il grande giorno’ di Massimo Venier, con Aldo, Giovanni e Giacomo, ha vinto il David dello spettatore; il David per l’esordio alla regia, invece, è andato a ‘Settembre’ di Giulia Louise Steigerwalt, che ha vinto anche il David per la miglior attrice protagonista, Barbara Ronchi.

Tra gli altri premi, quello alla miglior canzone è andato a ‘Proiettili (Ti mangio il cuore)’ cantata da Elodie nel film ‘Ti mangio il cuore’ di Pippo Mezzapesa, film ispirato alla storia di Rosa Di Fiore, prima pentita della mafia garganica, con Elodie al suo debutto da attrice. Miglior compositore è Stefano Bollani per ‘Il pataffio’, miglior documentario è ‘Il cerchio’ di Sophie Chiarello, miglior cortometraggio ‘Le variabili dipendenti’ di Lorenzo Tardella. Il miglior film internazionale è ‘The Fabelsman’ di Steven Spielberg.

Tre i David alla carriera consegnati: quello alla produttrice, sceneggiatrice e attrice Marina Cicogna, e quelli al Isabella Rossellini ed Enrico Vanzina. Durante la serata, il presentatore Carlo Conti, affiancato dall’attrice Matilde Gioli, ha annunciato la morte di Enrico Oldoini, 77enne regista, legato ai cinepanettoni con la copia Boldi-De Sica e, sul piccolo schermo, alle vicende di Don Matteo. Oldoini aveva esordito dietro la macchina da presa nel 1984, dirigendo Adriano Celentano e Renato Pozzetto in ‘Lui è peggio di me’.

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