Scienze

Segni di vita da Voyager 2: i contatti sono ripresi

Dopo il guasto che l'aveva colpita il 25 gennaio, la sonda è tornata al lavoro. 'Al lavoro per ripristinare le normali operazioni'

Il supporto da terra di Voyager 2 (Keystone)
6 febbraio 2020
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Si è risvegliata la sonda Voyager 2 della Nasa, ed è tornata al lavoro dopo il guasto che l'ha colpita il 25 gennaio. Il suo 'bip' è arrivato dallo spazio interstellare e l'agenzia spaziale americana ha reso noto che "gli ingegneri sono a lavoro per ripristinare le normali operazioni".

I tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa hanno impiegato giorni per ristabilire le comunicazioni. La sonda si trova infatti a circa 18,5 miliardi di chilometri dalla Terra: occorrono 17 ore prima che un segnale la raggiunga e altre 17 per ricevere a Terra una risposta. Per la Nasa, "la Voyager 2 è ora stabile e ha ripreso a raccogliere dati scientifici".

Lanciata il 20 agosto 1977, la Voyager 2, insieme alla sonda gemella Voyager 1 lanciata 16 giorni più tardi, detiene il record di veicolo spaziale più lontano nel Sistema Solare. Entrambe hanno superato le colonne d'Ercole del nostro sistema planetario entrando nello spazio interstellare: Voyager 2 nel novembre 2018 e Voyager 1 cinque anni prima, nel settembre 2013.

In quasi 43 anni di attività, le due sonde hanno migliorato le nostre conoscenze del Sistema Solare, soprattutto dei suoi confini. I dati più recenti della Voyager 2 sono del novembre 2019, quando la sonda ha documentato per la prima volta l'esistenza di un punto in cui il vento di particelle proveniente dal Sole incontra il vento interstellare.

Le due sonde sono, infine, un messaggio in bottiglia lanciato nel cosmo. A bordo delle Voyager si trovano infatti un disco d'oro con suoni e immagini della vita sulla Terra e un messaggio dell'umanità destinato a eventuali civiltà extraterrestri.

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