Il 25enne tifoso, residente a Napoli, rischia l'accusa di omicidio volontario nei confronti del varesino deceduto, socio di una ditta in Ticino
Il 25enne, residente a Napoli, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario anche a garanzia, come atto dovuto, per poter effettuare tutti gli accertamenti tecnici, anche irripetibili, anche alla presenza di legali e consulenti difensivi. Secondo l'ipotesi dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri, il tifoso napoletano era alla guida della Volvo V40 che avrebbe schiacciato l'ultrà del Varese Belardinelli, con una ditta in Ticino, durante gli scontri di Santo Stefano fra i tifosi di Inter e Napoli.
L'uomo investito, ricordiamo, viveva nei pressi di Varese, era sposato e papà di due figli ed era socio di una ditta di pavimentisti e piastrellisti con sede nel nostro Cantone.
In macchina con il giovane c'erano altri tre ultras napoletani. Decisive per arrivare all'individuazione dell'auto e quindi del presunto investitore sono state le analisi delle immagini che hanno ripreso gli scontri e le testimonianze che avrebbero smentito anche il tentativo del giovane di affermare che non era presente quella sera a Milano. Tra l'altro, gli investigatori della Digos stanno anche verificando l'ipotesi che il giovane abbia cercato di cancellare le tracce dell'investimento.
Ora importanti, infatti, saranno anche i rilievi della polizia scientifica sulla macchina, intestata in leasing al padre del 25enne, che ha 60 anni. Gli inquirenti, inoltre, dovranno effettuare anche approfondimenti sulla dinamica dell'investimento e nel caso emergesse che si è trattato di un incidente, l'accusa potrebbe anche essere riqualificata da omicidio volontario, ipotesi 'tecnica' che consente di svolgere tutte le indagini, a omicidio stradale.