Confine

'Rivolta' degli agenti penitenziari a Como

Chiesto l'allontanamento del direttore dal carcere del Bassone. I poliziotti lamentano anche le violenze dei detenuti

Stavolta a ribellarsi non sono i carcerati, bensì gli agenti (Ti-Press)
25 maggio 2021
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"Via il direttore''. È questa la richiesta degli agenti di polizia penitenziaria del Bassone, il carcere di Como, che da una ventina di giorni in segno di protesta disertano la mensa della struttura. I ''baschi azzurri'' nei giorni scorsi hanno manifestato davanti alla struttura per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica. A loro giudizio la situazione all'interno del carcere di Como è insostenibile. Non da oggi, ma da anni. La mobilitazione ha visto la partecipazione compatta di tutte le sigle sindacali, che in un comunicato stampa hanno elencato tutta una serie di circostanze andate oltre il tollerabile. Tra i problemi vengono evocate pure le '"violenze continue dei detenuti contro i poliziotti penitenziari, anche a causa del sistema di vigilanza dinamica, che ha portato a una destabilizzazione della sicurezza''.

In generale gli agenti penitenziari lamentano che ''il personale è abbandonato a se stesso: la cosa che appare più grave, è il senso di impunità che regna tra i detenuti consapevoli della mancata applicazione di sanzioni disciplinari per comportamenti irrispettosi delle regole, e le denigrazioni del personale''. Da qui la richiesta di allontanamento del direttore, 'reo' di non aver risposto alle sollecitazioni dei ''baschi azzurri''. Dopo l'assemblea del 16 aprile, motivano, ''ci saremmo aspettati un forte cambio di rotta, o uno spiraglio di dialogo. Nostro malgrado siamo costretti a denunciare che nulla è cambiato''. Le sigle sindacali hanno chiesto un intervento della direzionale nazionale o regionale delle carceri italiane.

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