Il leader del gruppo terroristico Jabhat al-Nusra, legato ad al Qaida, è stato gravemente ferito in un bombardamento aereo russo in Siria: lo sostiene il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, secondo cui i jet russi hanno inoltre ucciso oltre 60 miliziani, tra cui 12 comandanti.
"L’attacco aereo – hanno spiegato da Mosca – ha inflitto diverse gravi ferite al leader di Jabhat al Nusra, Abu Mohammad al-Julani. Ha perso un braccio e, secondo delle fonti indipendenti, versa in condizioni critiche".
"Il 3 ottobre l’intelligence militare russa ha scoperto l’ora e il luogo di una riunione dei leader di Jabhat al-Nusra, presieduta dal leader del gruppo, Abu Muhammad al-Julani", ha spiegato Konashenkov. A quel punto i SU-35 e i SU-35 russi di stanza in Siria si sono alzati in volo per colpire l’obiettivo.
"Dopo l’attacco al-Julani ha subito molte ferite gravi, ha perso un braccio e, stando a diverse fonti indipendenti, è in condizioni critiche; oltre a numerose guardie del corpo (circa 50 persone), sono stati uccisi dodici comandanti di al-Nusra, tra cui l’assistente di al-Julani, capo del servizio di sicurezza del gruppo, Ahmad al-Ghizai", ha detto Konashenkov.
Dalla Russia arrivano anche osservazioni riguardanti l'Isis. "Ora che praticamente sono stati sconfitti nella costruzione di un califfato in Siria e Iraq, i signori della guerra dello Stato Islamico e altre organizzazioni terroristiche internazionali affiliate si sono posti un altro obiettivo strategico globale: quello di creare una nuova rete terroristica mondiale". Così il capo dei servizi di sicurezza russi (Fsb) Aleksandr Bortnikov alla 16esima conferenza dei capi dei servizi segreti e di sicurezza e delle forze dell’ordine a Krasnodar.
La conferenza ha riunito 116 delegazioni provenienti da 74 paesi in tutto il mondo oltre che le Nazioni Unite, l’Unione europea, l’Organizzazione di Cooperazione di Shanghai e la Cis. Lo riporta la Tass. (Ansa)