Gli incendi boschivi continuano a mietere vittime, a distruggere case, ad alimentare paure come quelle di contaminazioni chimiche o nucleari.
Gli incendi boschivi che attanagliano la California continuano a mietere vittime, a distruggere case, ad alimentare nuove paure come quelle di contaminazioni chimiche o nucleari. Non si spengono neppure le polemiche, con alcune star che attaccano il presidente Donald Trump per aver messo sotto accusa le politiche ambientali delle autorità locali, ignorando i cambiamenti climatici. Ed è salito a quota 56 il bilancio delle vittime, 136 i dispersi. Gli sfollati invece sono già oltre 50mila. Le case distrutte ammontano a 6'400, cui si aggiungono altri 435 abitazione al sud, tra cui le ville di molti vip, in particolare a Malibù, che rimane sotto l'ordine di evacuazione. Le fiamme, alimentate dai venti che si abbattono su una vegetazione inaridita a causa della prolungata siccità, hanno bruciato 505 mila km quadrati al nord e altri 378 al sud. I vigili del fuoco sono riusciti a contenere finora solo il 30% del fronte di fuoco, rallentando la sua corsa verso Oroville, cittadina di 19mila abitanti, dopo che ha già inghiottito Paradise, a nord di Sacramento, capitale della California.