Estero

Cambiamenti climatici, gli studenti australiani manifestano

Gli allievi delle scuole medie hanno messo da parte i libri per recarsi davanti ai parlamenti per chiedere ai politici di 'attivarsi'

30 novembre 2018
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Diverse migliaia di studenti delle scuole medie nelle maggiori città australiane e in 20 centri regionali hanno messo da parte oggi i libri di scuola per convergere davanti ai parlamenti statali e agli uffici elettorali dei parlamentari nel 'Big School Walkout for Climate Action', per chiedere ai politici di mettere fine all'inerzia davanti al cambiamento climatico.

Si sono tenute proteste a Melbourne, Sydney, Brisbane, Perth, Coffs Harbour, Bendigo e in altre città, per mettere pressione al governo federale di Scott Morrison in vista delle elezioni generali del prossimo maggio.

L'azione è stata ispirata dall'esempio dell'alunna svedese quindicenne Greta Thunberg, che da mesi protesta contro l'inerzia del suo paese sui cambiamenti climatici, e ogni venerdì lascia la scuola per recarsi davanti al parlamento di Stoccolma. Prima richiesta dei manifestanti quella di superare la dipendenza dai combustibili fossili e passare al 100% di energia rinnovabile.

"La nostra generazione è stanca di vedere chi è al potere ignorare la crisi climatica", ha detto una delle organizzatrici della protesta a Sydney, Jean Hinchcliffe di 14 anni, alla manifestazione nella centrale Martin Place di Sydney. "Il nostro futuro è in bilico. Scioperiamo per dire ai nostri politici di fermare tutti i progetti basati su carbone e gas e di agire immediatamente per portare l'Australia al 100% di energie rinnovabili".

L'annuncio stesso della campagna aveva presto attratto l'attenzione del primo ministro conservatore Scott Morrison, che aveva preso di mira la protesta. "Non siamo a favore all'idea di trasformare le scuole in parlamenti. Vogliamo più insegnamento e meno attivismo nelle scuole" aveva detto in parlamento, in risposta a una domanda del verde Adam Bandt.

Questi aveva osservato che "il primo ministro è incredibilmente lontano dalle istanze dei giovani australiani e del mondo, che vogliono un leader che protegga il loro futuro, invece di rimproveri paternalistici e intimidatori".
 
 

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