Estero

Svolta in Andalusia: la destra torna al governo

Per la prima volta dalla fine della dittatura, e dopo 36 anni ininterrotti di governo socialista, conservatori e ultradestra conquistano il Parlamento regionale

27 dicembre 2018
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Svolta storica in Andalusia, dove per la prima volta dalla fine della dittatura in Spagna e dopo 36 anni ininterrotti di governo socialista, i conservatori e l'ultradestra hanno conquistato oggi il Parlamento regionale.

L'accordo concluso fra il Partido popular (Pp) e Ciudadanos (centro) ha incluso anche la destra radicale di Vox, che ha fatto irruzione in Consiglio regionale con dodici deputati alle elezioni dello scorso 2 dicembre. Il cambio di ciclo politico nella regione più popolata di Spagna, dove il Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) resta comunque il partito più votato seppure con il peggiore risultato di sempre, è stato ratificato oggi, nella sessione costitutiva della undicesima legislatura.

Marta Bosquet, di Ciudadanos, è stata eletta presidente della Camera andalusa, con 59 voti dei 109 disponibili - i 21 voti della propria formazione, i 28 del Pp e i dodici determinanti di Vox. Il blocco di centrodestra ha ottenuto anche il controllo della Mesa, l'ufficio di presidenza, decisivo per l'avvio delle iniziative legislative, con cinque su sette rappresentanti, incluso un deputato dell'ultradestra, e fronte dei due socialisti dell'opposizione, mentre Adelante Andalusia, il marchio locale di Podemos (socialdemocrazia antiausterità), è rimasto fuori.

L'intesa raggiunta dopo tre settimane di negoziati prevede la prossima elezione a presidente della Giunta dell'Andalusia di Manuel Moreno, il candidato del Pp, secondo quanto hanno confermato i due partiti conservatori. Da parte sua, Santiago Abascal, il leader nazionale di Vox, pur confermando l'appoggio decisivo alla costituzione degli organi di presidenza ha espresso su Twitter riserve sull'appoggio al presidente Popolare della Giunta, se non saranno adottate dal Pp e Ciudadanos alcune delle proposte politiche contenute nel suo programma elettorale. Quest'ultimo include, fra le altre, la deroga della legge sulla violenza di genere, la soppressione del sistema delle autonomie e dell'imposta patrimoniale.

Da parte sua, il segretario generale di Ciudadanos, José Manuel Villegas, ha assicurato oggi in dichiarazioni alla televisione La Sexta che la sua formazione non ammetterà modifiche introdotte da altri partiti nell'accordo programmatico che contempla 90 misure raggiunto con il Pp in Andalusia, né confluenze nella Giunta di altri partiti che quello Popolare. "Il nostro accordo è chiuso con il Pp", ha sostenuto. "Ciudadanos non starà in altro scenario che non sia unicamente un Governo di coalizione con il Pp", ha insistito. Tuttavia ha giustificato i voti decisivi dell'ultradestra ottenuti sulla presidenza del Consiglio regionale con la priorità di "promuovere un cambiamento politico in Andalusia". A fronte delle accuse di "sdoganare" l'estrema destra mosse dai partiti all'opposizione, Ciudadanos auspica una coalizione di minoranza, con l'astensione di Vox.

Con l'irruzione dell'ultradestra, che ha sloggiato il Psoe dalla roccaforte dove ha governato per oltre 36 anni, la Spagna sembra allinearsi alla tendenza in atto nel resto dell'Europa. Secondo tutti i sondaggi, l'exploit di Vox - partito fondato nel 2013, ma che fino a ieri non aveva superato la soglia di sbarramento - potrebbe ripetersi su scala nazionale alle elezioni regionali e municipali previste per il prossimo 26 maggio, assieme alle europee. I partiti conservatori reclamano al governo minoritario socialista di Pedro Sanchez di convocare anche le elezioni politiche per quella data.

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