Estero

Strage di Viareggio, Moretti condannato in Appello

Inflitti sette anni di reclusione all'ex Ad di Ferrovie dello Stato. Confermata la sentenza di primo grado. Dieci anni fa il tragico incidente

20 giugno 2019
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La corte di appello di Firenze ha condannato a 7 anni Mauro Moretti ex ad di Ferrovie dello Stato (Fs) e di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) al processo per la strage di Viareggio del 2009. La procura generale aveva chiesto 15 anni e 6 mesi: anche in primo grado Moretti venne condannato a 7 anni.

Moretti, che non era in aula, era imputato di disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, incendio. L'11 febbraio Moretti disse in udienza di rinunciare alla prescrizione. La pg poi ha detto che c'è prescrizione da maggio 2018 per incendio e lesioni colpose. La corte di appello di Firenze ha condannato anche Michele Mario Elia (ex ad di Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 6 anni, nel processo per la strage di Viareggio per accuse, a vario titolo, di omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario. Il tribunale di Lucca li aveva tutti condannati il 31 gennaio 2017.

Per Elia la procura generale aveva chiesto in requisitoria 14 anni e 6 mesi (in primo grado era stato condannato a 7 anni e 6 mesi), per Soprano 7anni e 6 mesi (come la condanna in tribunale). La procura generale aveva invece chiesto 15 anni e 6 mesi: anche in primo grado Moretti venne condannato a 7 anni. Moretti, che non era in aula, era imputato di disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, incendio. L'11 febbraio Moretti disse in udienza di rinunciare alla prescrizione. La pg poi ha detto che c'è prescrizione da maggio 2018 per incendio e lesioni colpose.

Trentadue morti, dieci anni fa

Capitò poco prima della mezzanotte del 29 giugno 2009 quando un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto a Gricignano, in Campania, deragliò dopo aver superato la stazione ferroviaria della cittadina balneare toscana. Una delle cisterne che trasportano Gpl si rovesciò su un fianco e si squarciò sbattendo a forte velocità contro un ostacolo (un picchetto secondo quanto sostenuto dall'accusa, una 'zampa di lepre' stando alla ricostruzione della difesa).

Da un grosso foro cominciò a fuoriuscire il gas che avvolge i binari e le abitazioni affacciate sulla linea ferroviaria. Case, negozi, uffici, automobili vengono inghiotti e distrutti dalla nuvola fuoco. Alla fine si conteranno 32 morti.

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