Dopo i duri scontri tra forze dell'ordine e dimostranti a seguito dello stato d'emergenza, gli indigeni pronti a sequestri di militari nelle loro zone
La Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador ha decretato ieri lo stato di emergenza in tutti i territori sotto la sua giurisdizione, avvertendo che "militari e agenti di polizia che entrino nelle zone indigene saranno fermati e sottoposti alla nostra giustizia". In un comunicato la Conaie ha spiegato che la misura, successiva allo stato di emergenza decretato venerdì in Ecuador dal presidente Lenin Moreno, si è resa necessaria "di fronte alla brutalità e alla mancanza di coscienza della forza pubblica" e di fronte "all’insistenza del governo nel proseguire nei nostri territori lo sfruttamento di miniere, petrolio e beni naturali". In precedenza l’organizzazione indigena aveva confermato la prosecuzione della sua protesta antigovernativa e fissato uno sciopero nazionale per il 9 ottobre. Ieri 47 militari inviati a rafforzare la sicurezza ad Alausi (Chimborazo) sono stati presi in consegna dagli indios.