Lo ha annunciato il governo britannico: le dosi arriveranno entro la fine del 2022 ma se non si inizia subito c'è il rischio di sprechi
I leader del G7 si impegneranno a distribuire un miliardo di dosi di vaccini anti-Covid ai Paesi poveri in occasione del summit che si apre oggi in Cornovaglia. Lo ha annunciato il governo britannico che presiede il vertice.
L'obiettivo è "porre fine alla pandemia" nel 2022, ha riferito Downing Street in un comunicato, precisando che Londra donerà 100 milioni di dosi. Gli Usa si sono già impegnati a fornire 500 milioni di vaccini che fanno parte del totale di un miliardo dell'intero G7.
I leader dei Sette "annunceranno che forniranno almeno un miliardo di dosi di vaccini contro il coronavirus condividendo delle dosi e finanziandole", aggiunge il comunicato.
I leader inoltre "presenteranno un piano per ampliare la produzione di vaccini al fine di raggiungere questo obiettivo". Un risposta indiretta alle pressioni per sospendere i brevetti sui vaccini.
Il problema, già evidenziato dall'Organizzazione mondiale per la sanità, è che le donazioni devono essere distribuite nel tempo e non sono stati forniti dettagli sulle tempistiche. Il presidente statunitense Biden si è limitato a indicare che 200 milioni di dosi saranno consegnate entro la fine del 2021 e i rimanenti 300 milioni nella prima metà del 2022, ma il rischio è che molti Paesi non siano in grado di usarle tutte insieme. Un appello in tal senso è stato lanciato dall'Unicef e sottoscritto da star come Billie Eilish e David Beckham: la richiesta era di donare il 20% dei vaccini entro agosto.