Estero

Il Messico festeggia in grande i 200 anni dall’indipendenza

Uno spettacolo di luci e suoni sulla storica piazza dello Zocalo di Città del Messico ha accompagnato il discorso del presidente Obrador

(Keystone)
28 settembre 2021
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Con uno spettacolo di luci e suoni sulla storica piazza dello Zocalo di Città del Messico, in presenza di personalità nazionali ed internazionali, degli abitanti della capitale, e di una folta rappresentanza dell’esercito, il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha ricordato ieri i 200 anni dalla conclusione del processo indipendenza nazionale, durato un decennio.

Nel discorso introduttivo della celebrazione, il capo dello Stato ha esaltato l’ingresso, il 27 settembre 1821, dell’’Ejército Trigarante’ nella capitale, sottolineando che oggi il Messico “predica e promuove la fratellanza universale”.

Per López Obrador, “la frase di quello che è stato il miglior presidente del Messico, Benito Juárez, secondo cui ‘fra gli individui come fra le Nazioni, il rispetto dei diritti degli altri significa pace’, sarà sempre la guida delle nostre azioni in materia di politica estera, improntate ad uno spirito di cordialità”.

Dopo aver assicurato che il Messico è stato e continuerà ad essere “sinonimo di amicizia per tutti i popoli del mondo, il capo dello Stato ha manifestato la sua intenzione di dedicare "questa giornata ad esaltare l’importanza di mantenere relazioni amichevoli con tutte le Nazioni del mondo". Per questo, ha concluso, "ci dichiariamo sostenitori della pace, della sovranità e dell’amore e, anche se non dimentichiamo, sosteniamo che è tempo di perdono e rispetto reciproco”. All’evento erano presenti varie delegazioni internazionali.

Sulla facciata della cattedrale metropolitana, utilizzata come schermo, sono stati proiettati i messaggi del presidente statunitense, Joe Biden, e quello di due astronauti russi, che hanno salutato i 200 anni dell’indipendenza messicana.

Al termine, è stato offerto uno spettacolo audiovisivo, seguito da una rappresentazione in costume storico da parte di soldati messicani dei capitoli più rilevanti dei dieci anni della guerra per l’indipendenza.

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