Estero

Xi su Taiwan: ‘La riunificazione ci sarà, anche con la forza’

Il presidente cinese ha aperto il ventesimo congresso del Partito comunista che dovrebbe affidargli un terzo mandato alla guida

(Keystone)
16 ottobre 2022
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La riunificazione "della patria ci sarà e sarà sicuramente realizzata". Lo ha detto il presidente Xi Jinping, trattando la questione di Taiwan nel discorso di apertura del ventesimo Congresso del Partito comunista cinese (Pcc), in cui ha affrontato vari temi, dalla gestione del Covid-19 alla crescita economica.

"Abbiamo dimostrato grande capacità contro l’indipendenza di Taiwan", ha sottolineato Xi Jinping parlando nell’auditorium principale della Grande sala del popolo, in Piazza Tienanmen a Pechino.

Il Congresso dovrebbe affidargli un inedito terzo mandato alla guida del Pcc. "Siamo qui per il nuovo corso del Partito, in vista della costruzione di un moderno paese socialista", ha detto il presidente nelle prime battute della sua allocuzione.

Taiwan: Cina non rinuncia a uso forza

Durante il suo discorso, Xi è tornato più volte a citare la questione di Taiwan. In particolare, ha ribadito che il Pcc non ha mai promesso di rinunciare all’uso della forza per "la riunificazione", ad appena due mesi dalla controversa visita della presidente della Camera degli Usa Nancy Pelosi, che ha fatto infuriare Pechino fino al punto di dare vita a manovre militari senza precedenti intorno all’isola.

Taiwan, infatti, è considerata dalla Repubblica popolare una parte "inalienabile" del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario, pur non avendola mai controllata. "Risolvere la questione di Taiwan è un affare del popolo cinese e spetta al popolo cinese decidere", ha aggiunto Xi, strappando qualcosa di molto simile a una standing ovation.

"Insistiamo sulla prospettiva di una riunificazione pacifica con la massima sincerità e i nostri migliori sforzi, ma noi non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserveremo di prendere tutte le misure necessarie" soprattutto in risposta alle "forze esterne". Perché, ha assicurato, "la riunificazione completa della nostra madrepatria deve essere realizzata e sarà sicuramente realizzata".

Hong Kong "è passata dal caos alla stabilità", mettendo l’amministrazione della città "nelle mani dei patrioti", ha anche affermato il presidente. "Abbiamo rafforzato e attuato il modello ‘un Paese, due sistemi’", ha aggiunto Xi, in merito allo schema che regola i rapporti tra le due ex colonie, Hong Kong e Macao, e Pechino. "Abbiamo aiutato Hong Kong a entrare in una nuova fase", ha aggiunto.

Covid: al primo posto la vita delle persone

Nella lotta alla pandemia del Covid-19 "abbiamo messo al primo posto le persone e le loro vite, lanciando una ‘guerra del popolo’ contro il virus".

La lotta alla corruzione ha eliminato "gravi pericoli latenti" all’interno del Partito comunista e dell’esercito, ottenendo "una vittoria schiacciante che è stata ampiamente consolidata", ha pure affermato Xi, aggiungendo che la campagna da lui promossa contro "tigri e mosche" e "volpi" ha permesso di eliminare "i gravi pericoli latenti all’interno del partito, lo Stato e l’esercito". Secondo i critici, tuttavia, l’iniziativa è stata usata per frenare ed eliminare oppositori e il dissenso all’interno del partito.

Sviluppo hi-tech

Il prodotto interno lordo (Pil) cinese è salito da 54’000 miliardi di yuan (7’658 miliardi di franchi al cambio attuale) a 114’000 miliardi, pesando per il 18,5% dell’economia mondiale (+7,2%). Il presidente ha detto che la Cina deve puntare allo sviluppo "di alta qualità", tra "hi-tech di alto livello e meccanismo di innovazione tecnologica".

"Dobbiamo essere consapevoli dei potenziali pericoli e preparati per gli scenari peggiori. Dobbiamo sfruttare il nostro indomabile spirito combattivo per la nostra causa", avendo presente che il Pcc "ha portato la Cina dal rialzarsi ed essere prospera a diventare forte", a segnalare i passaggi da Mao a Deng fino a Xi.

Appello all’unità

Xi ha poi chiuso il discorso di apertura al ventesimo congresso del Pcc con un appello all’unità. "Manteniamo la ferma fiducia, restiamo uniti come una sola persona e andiamo avanti con determinazione", ha affermato, ribadendo ancora una volta il concetto dell’unità, di fondamentale importanza per "costruire un paese socialista e moderno in tutti gli aspetti e far avanzare il ringiovanimento nazionale su tutti i fronti". L’intervento di Xi è durato poco più di un’ora e 40 minuti, molto meno di quello di oltre tre ore tenuto cinque anni fa.

Xi non cita l’Ucraina e l’amico Putin

In tutto il suo discorso Xi non ha mai menzionato, nemmeno indirettamente, la guerra in Ucraina e la sua amicizia "senza limiti" con il presidente russo Vladimir Putin oppure la turbolenta scena internazionale. Nessuna menzione, inoltre, dei paesi che "la pensano allo stesso modo", come però fatto in passato per sottolineare i rapporti internazionali vantati da Pechino, in risposta alle accuse di isolamento.

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