stati uniti

Murdoch ammette: Fox avallò le bugie di Trump sul voto

Bufera sulla più seguita tv americana, che ora punta tutto su DeSantis

Ennesimo scandalo per Fox (Keystone)
28 febbraio 2023
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Bufera su Fox News, il più popolare network americano, dopo che il presidente dell’impero mediatico conservatore cui appartiene, Rupert Murdoch, ha ammesso sotto giuramento che alcuni anchor di punta hanno avallato consapevolmente le bugie di Donald Trump sui brogli elettorali nel 2020, e che avrebbe potuto fermarli ma non lo fece. Parole che minano la credibilità già appannata dell’emittente e che ripropongono più in generale la crescente faziosità dei media americani nella copertura dell’informazione politica in una società sempre più polarizzata.

Giù la maschera

Le imbarazzanti ammissioni del magnate sono contenute nella sua deposizione in una causa per diffamazione da 1,6 miliardi intentata in Delaware (inizio il 17 aprile) a Fox News e alla casa madre Fox Corp da Dominion Voting Systems, la società accusata da Trump di aver trasferito voti a Joe Biden - tramite gli algoritmi delle sue macchine elettorali - e di aver aiutato a vincere in Venezuela il dittatore Hugo Chavez. Nella sua testimonianza Murdoch ha ammesso che conduttori seguitissimi come Sean Hannity, Tucker Carlson, Maria Bartiromo, Jeanine Pirro e Lou Dobbs hanno "sostenuto" la falsa narrazione promossa da Trump sul voto rubato. "Ma non la Fox", ha precisato, per sottolineare che non era la posizione dell’intero network, anche se di fatto si tratta degli anchor che dettano la linea editoriale.


Rupert Murdoch (Keystone)

Il magnate ha anche riconosciuto che dubitò fin dall’inizio delle accuse di Trump e che avrebbe potuto fare di più per impedire a Rudy Giuliani, l’avvocato dell’allora presidente, di continuare a diffondere menzogne. "Con il senno di poi mi sarebbe piaciuto che fossimo stati più forti nel denunciare la cosa", ha confessato. Una posizione confermata anche da altri dirigenti di Fox Corp, come l’ex speaker della Camera Paul Ryan.

Le accuse

Dominion accusa la tv di aver alimentato le false accuse di Trump per motivi di rating e profitto: Fox news fu il primo network Usa ad annunciare la vittoria di Biden in Arizona, dichiarandolo di fatto vincitore delle elezioni, ma Trump si rifiutò di ammettere la sconfitta e cominciò ad attaccare la Fox come sleale e disonesta, incoraggiando i telespettatori a boicottarla. "Nessun endorsement, solo diritto di cronaca", si difende l’emittente invocando il primo emendamento sulla libertà di parola. Ma la deposizione di Murdoch corrobora la tesi che la tv diffondeva dolosamente falsa informazione, senza che i suoi dirigenti intervenissero.

Scaricato il magnate

Da allora Fox News ha gradualmente scaricato Trump e ora nella corsa per la Casa Bianca punta tutto su Ron DeSantis, diventato un ospite fisso. Il governatore repubblicano della Florida sta scaldando i motori con un tour di presentazione negli Usa del suo libro "The Courage to Be Free: Florida’s Blueprint for America’s Revival" (Il coraggio di essere libero: il progetto della Florida per la rinascita americana), che ha già raggiunto il primo posto nella Top 100 di Amazon.com. Nel volume, DeSantis - che si astiene per lo più dal criticare il tycoon e dall’alienarsi i suoi sostenitori - elogia ampiamente l’ex presidente, il suo stile e le sue politiche anticonvenzionali, ma l’arco narrativo è pensato per dimostrare che lui può farlo meglio.

Il governatore del Sunshine State ricorda ai lettori che Trump una volta aveva un profilo politico diverso, donando "a candidati liberali come Hillary Clinton, Chuck Schumer e Harry Reid", e rammenta anche il suo sostegno alle leggi liberali sull’aborto e alle restrizioni sui diritti delle armi: prime zampate in quello che si annuncia un duello pieno di scintille e colpi bassi.

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