Botta e risposta sul decesso dopo un malore di un 26enne calciatore che militava nel campionato Eccellenza
"Siamo distrutti ma ora vogliamo la verità: presenteremo una querela perché vogliamo capire come è morto nostro figlio". Queste le parole, come pubblica oggi, martedì 16 aprile, il Corriere della sera, del padre del 26enne attaccante del Castelfiorentino, morto ieri a Careggi dopo un malore accusato domenica a Campi Bisenzio, durante la gara d'Eccellenza contro il Lanciotto. Il padre – che era allo stadio con la famiglia e la fidanzata del giocatore quando si è sentito male –, dichiara anche: "Io so solo che il medico su quel campo non c'era. E che la prima ambulanza è arrivata senza medico dopo 15 minuti". E, ancora, "nel frattempo il massaggiatore del Castelfiorentino ha provato a rianimare mio figlio", poi è "scesa una spettatrice dagli spalti che lavora come infermiera per dare una mano. Il defibrillatore c'era ma è stato usato solo dal medico trasportato dalla seconda ambulanza. Si può morire così?". Il quotidiano riporta che l'Azienda sanitaria locale spiega che l'ambulanza è arrivata in 8 minuti e il regolamento della Federcalcio italiana impone la presenza del medico a bordo campo oppure dell'ambulanza: il Lanciotto afferma che i medici erano a bordo campo.