Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Amos Speranza, candidato al Consiglio Comunale per il comune di Gambarogno sulla lista Lista 4 - Socialisti Indipendenti Ecologisti.
Di formazione storico, professionalmente sono impegnato come ricercatore. Privatamente sono attivo a titolo volontario come direttore del quadrimestrale #politicanuova, edito dal Partito Comunista, e in un’associazione che si occupa del rilancio delle regioni periferiche.
Considerando il contributo alle spese di iscrizione della lista e ai costi di volantino/santini direi 100 CHF al massimo.
Considerando che i voli di linea sono cessati, l’unica misura ragionevole resta la definizione di un piano sociale corretto per il personale in esubero. In ogni caso sono risolutamente contrario ad un ulteriore finanziamento della struttura con denaro pubblico.
Aggregazione non deve significare smantellamento dei servizi in periferia: gli sportelli comunali e i punti di riferimento in materia di sanità, socialità, comunicazione (servizi postali, …) e mobilità (trasporti pubblici, mobilità lenta, …) devono essere garantiti in tutte le frazioni.
Un’apertura è necessaria. Sensibilizzando studenti e insegnanti ad un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie, non escludo che queste potrebbero potenzialmente giocare un ruolo interessante anche sul piano didattico in futuro.
Lo può diventare a determinate condizioni (aleatorie e perlopiù illusorie). È sbagliato che questa tipologia di impiego, in linea con la logica del precariato, sia portata come esempio quando l’orientamento dovrebbe promuovere la ricerca di un impiego stabile e lo sviluppo dell'economia produttiva.
Va gestita responsabilmente. La speculazione edilizia deturpa il territorio e mina la dignità delle fasce meno abbienti: il diritto alla casa va garantito attraverso alloggi a pigione moderata e abitazioni accessibili, in stabili preesistenti e di nuova costruzione, nei centri e nelle periferie.
Vale sempre la pena investire di più nella cultura. Le attività gestite direttamente dalle istituzioni o sostenute dalle stesse attraverso le realtà associative presenti sul territorio generano un ritorno aggregativo (spesso anche economico) non trascurabile per la comunità locale.
Occorre che le istituzioni siano ricettive rispetto alle necessità espresse da cittadini ed esercenti. Le realtà aggregative vanno valorizzate, anzitutto garantendo una rete di trasporti pubblici che permetta alla popolazione di raggiungere gli eventi e i luoghi di svago e animazione culturale.
Non bisogna cedere all’allarmismo e al complottismo: se l’UFAM non dovesse segnalare irregolarità circa le emissioni di elettrosmog e gli eventuali effetti negativi sulla salute, si potrebbe procedere con un’implementazione regolamentata e pianificata della rete.
Assolutamente no. Occorre investire sul potenziamento del trasporto pubblico. Più strade portano più traffico, bisogna cambiare paradigma e favorire la mobilità sostenibile.
Aumentare frequenza e capillarità dei trasporti pubblici (su ruota e su rotaia) e ampliare i tracciati di piste ciclabili sulle strade comunali permetterebbe di decongestionare le arterie stradali prese d'assalto dal trasporto privato e pendolare.
Serve agire su più fronti! Oltre alle problematiche degli spazi di aggregazione (soprattutto in ottica giovanile), dei trasporti pubblici, dell’edilizia scolastica e della lotta allo spreco di denaro pubblico, aggiungerei la necessità di una promozione dello sviluppo economico locale in Gambarogno.
La mobilità: i trasporti pubblici e la mobilità lenta necessitano miglioramenti strutturali oltre quanto già realizzato e quanto già previsto. Siamo diventati una zona di traffico e di inquinamento dell'aria paragonabile al Mendrisiotto, la situazione non è più sostenibile.
In passato ho lavorato bene collaborando con esponenti di varie estrazioni politiche, dalla sinistra alla Lega: sulle questioni puntuali dove sussiste una comunanza di obiettivi a vantaggio della collettività non bisogna tirarsi indietro con nessuno.
Si operino ulteriori sperperi di denaro pubblico. Dopo lo scongiurato finanziamento al PalaCinema e la realizzazione del porto di San Nazzaro penso non ci serva rischiare di buttare altro denaro in nuovi buchi nell’acqua…