Curiosità

Un mondo di rifiuti elettronici

Oltre 53 milioni di tonnellate nel solo 2019, il problema del recupero dei materiali

3 luglio 2020
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Il mondo nel 2019 ha prodotto 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, una cifra mai toccata prima, corrispondente a 7,3 chilogrammi per abitante, con i cittadini europei che raggiungono i 16,2 chili.

Lo afferma il rapporto annuale dell'università dell'Onu e della International Solid Waste Association, secondo cui la cifra è destinata ad arrivare a 74 milioni di tonnellate entro il 2030.

Tra i materiali scartati soprattutto plastica e silicio, ma anche grandi quantità di rame, oro e altri metalli preziosi. Se venissero recuperati varrebbero 57 miliardi di dollari.

"A far aumentare la produzione dei rifiuti sono soprattutto l'aumento dei consumi di dispositivi elettronici, i cicli di vita brevi e le poche opzioni per la riparazione" si legge nel rapporto in cui si evidenzia che "nel 2019 il riciclo documentato è stato di 9,3 milioni di tonnellate, il 17,4% del totale. La sorte del restante 82,6% è incerta, e il suo impatto ambientale varia tra le varie regioni".

L'Asia ha generato la maggior quantità di rifiuti nel 2019, 24,9 milioni di tonnellate, seguita da America e Europa. Se si parla di rifiuti pro capite però la 'classifica' si inverte, con gli europei che hanno la maggior produzione, 16,2 chili, seguiti da Oceania (16,1), America (13,3), Asia (5,6) e Africa (2,5).

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