Nba

Due casi di Covid in squadra? Devi ingaggiare un nuovo giocatore

Lo stabilisce la modifica al regolamento decisa dalla Nba e Nbpa, che permette anche ai club di recrutare nuovi elementi per ogni positivo in rosa

20 dicembre 2021
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Sempre più nella morsa del Covid, il basket nordamericano reagisce (anche) adattando i regolamenti. La Nba e la Nbpa (l’associazione degli atleti) hanno trovato un accordo per l’ingaggio di giocatori supplementari da parte delle squadre toccate dal coronavirus. L’intesa, entrata in vigore domenica, prevede non solo la possibilità per i club di reclutare un nuovo elemento per ogni giocatore positivo al Covid-19, bensì addirittura l’obbligo di ingaggiarne almeno uno in caso di due positività nella rosa, almeno due con tre contagiati e almeno tre con quattro o più giocatori toccati dalla malattia. I nuovi arrivi non andranno inoltre a intaccare il tetto salariale della squadra e nemmeno la “luxury tax” (da pagare se per tre stagioni si sfora il “salary cap”).

Domenica la Nba era stata costretta a rinviare cinque partite, tre in programma proprio quel giorno e altre due nei primi giorni della settimana, proprio a causa dell’aumento repentino dei casi di Covid all’interno delle “bolle” dei club. Negli ultimi sei giorni, più di 60 giocatori sono stati messi in quarantena, compresi ad esempio il trascinatore degli Hawks di Capela, Trae Young, le tre star dei Brooklyn Nets Kevin Durant, James Harden e Kyrie Irving e l’Mvp 2019 e 2020 Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks).

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