CALCIO

Basilea, i tormenti di una stagione che sta deragliando

In 6 partite di Super League su 15 i renani non hanno segnato. In classifica sono lontani dallo Young Boys e troppo vicini al neopromosso Winterthur

7 novembre 2022
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Il Basilea non riesce a decollare. Dopo lo 0-0 contro il Sion – nonostante una superiorità numerica dal 57’ in poi – in seno alla squadra renana inizia a serpeggiare una malcelata delusione. Nelle tribune, così come negli uffici interni del St. Jakob-Park, domenica sera l’aria era pesante. Wouter Burger, designato capitano per l’ultima partita casalinga del 2022, non si è nascosto dietro a un dito... «Ci siamo creati qualche occasione, ma al momento di concludere, o subito prima, ci è sempre mancato qualche cosa. Sono molto deluso».

Wouter Burger ha senza dubbio espresso il sentimento di numerosi tifosi del Basilea. Il club renano aveva iniziato il campionato 2022-23 con molte ambizioni. Dopo una stagione nel corso della quale si era sì piazzato davanti ai campioni in carica dello Young Boys, ma comunque alle spalle del sorprendente Zurigo, voleva finalmente tornare a lottare per un titolo che sulle sponde del Reno manca dal 2017. E le condizioni di partenza apparivano senza dubbio migliori rispetto alla stagione precedente. Dopo la gestione del ben poco amato Bernhard Burgener, tutti si attendevano che la nuova direzione di David Degen portasse serenità e la tanto attesa ripartenza. Il mercato estivo era stato particolarmente ricco, con l’arrivo di giocatori dalla Bundesliga (Hitz, Adams, Kade), dalla Premier League (Zeqiri), dalla Ligue 1 (Ndoye, Pelmard) e dalla Serie A (Calafiori). Entusiasmo prontamente smorzato da una classifica che vede il Basilea al 7° posto, con due lunghezze di vantaggio sul neopromosso Winterthur e ben 14 di ritardo sul capolista Young Boys.

È vero che i rossoblù hanno disputato una partita in meno rispetto ad altre otto squadre e nel caso di un successo nel recupero di mercoledì a Lucerna potrebbero in un colpo solo compiere un balzo avanti fino alla terza posizione. Alla luce delle ultime prestazioni, tuttavia, una vittoria è tutto fuorché scontata e anche se dovesse lasciare la Swissporarena con tre punti in saccoccia, il Basilea rimarrebbe comunque lontanissimo dalla vetta della classifica.

Settimana scorsa, in occasione della sfida diretta contro l’Yb, nel secondo tempo gli uomini di Alex Frei avevano dimostrato di poter tenere testa all’avversario, senza peraltro riuscire a sfruttare le occasioni create e dopo aver concesso agli avversari i primi 45’, rivelatisi determinanti per l’esito del confronto. La mancanza di efficacia sottoporta è emersa in tutta la sua gravità anche contro il Sion. Per la sesta volta in 15 partite di Super League, il Basilea è uscito dal campo senza aver segnato nemmeno una rete e per quanto alla fine si sia portato a casa quattro punti, tutti sanno che nell’era dei tre punti a vittoria i pareggi contano poco più del due di briscola, a maggior ragione se l’intenzione è di abitare i piani alti della classifica.

Alex Frei non nasconde la sua perplessità, anche dopo lo 0-0 con il Sion... «Davanti alla porta avversaria abbiamo preso un sacco di decisioni che proprio non riesco a comprendere». A detta dell’ex attaccante, la qualità dei centri è stata insufficiente, così come la presenza nell’area vallesana: «E quando le occasioni ci si sono presentate, non siamo stati capaci di coglierle al volo». Proprio come per Burger, anche sul volto di colui che rimane il miglior realizzatore della Nazionale svizzera, si poteva leggere un senso di frustrazione... «Sono furibondo perché non siamo stati capaci di "uccidere" una partita che si stava mettendo a nostro favore. Per vincere occorre segnare!», ha sentenziato Frei, secondo il quale la sua squadra non riesce a trasportare in partita ciò che invece mostra in allenamento. «E questo è un problema».

Tre giorni prima di affrontare il Sion, il Basilea si trovava a 4’000 chilometri di distanza dal Reno, più precisamente a Erevan, impegnato nell’ultimo turno della fase a gironi di Conference League. Ciò nonostante, nessuno vuole nascondersi dietro la foglia di fico della fatica generata da una così lunga trasferta. Secondo Wouter Burger, la squadra non dà segni di affaticamento mentale, nonostante il programma decisamente carico degli ultimi mesi... «Anche perché le nostre prestazioni non sono state malvagie. Il vero dilemma è di riuscire a trovare delle soluzioni che ci permettano di venir ripagati per gli sforzi profusi».

Ancora due impegni, poi arriverà la pausa dedicata ai Mondiali in Qatar. Una sosta che dalle parti del St. Jakob-Park dovrebbe essere accolta come una benedizione: da una parte permetterà di ricaricare le batterie, svuotate dalla sin qui positiva avventura in Europa, dall’altra servirà per trovare quelle soluzioni auspicate da Burger.

Per il momento, i tifosi sembrano voler concedere tempo a un gruppo giovane e che tutti sperano riesca a maturare e a progredire a partire da gennaio. Non è però detto che i dirigenti siano altrettanto pazienti: i risultati delle ultime due sfide a Lucerna e a Grasshopper potrebbero avere conseguenze pesanti anche per Alex Frei.

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