Calcio

Onda bianconera: 11’616 ticinesi assaltano Berna

Arrembaggio-Lugano per il bis al prestigioso trofeo: «Vogliamo portare la Coppa Svizzera a casa» 

Lo stadio di Berna
(Ti-Press)

Il conto alla rovescia si è quasi esaurito, la tensione sta crescendo, la voglia di lasciare il segno è massima. Ancora un po' di pazienza (per i protagonisti e i tifosi) e il Lugano scenderà in campo per la seconda finale di Coppa Svizzera consecutiva. A raccontare quell'evento, al quale parteciperanno 11’616 supporter ticinesi (circa 2’000 più del 2022), ci hanno pensato Mattia Croci-Torti e Jonathan Sabbatini, rispettivamente mister e capitano degli ambizioni bianconeri.

«Avere così tanti tifosi al nostro seguito è fondamentale - ha sottolineato il “Crus” - Noi non abbiamo neanche un briciolo di paura, ma solo coraggio e forza. Ma nelle partite ci sono dei momenti di difficoltà e abbiamo bisogno che il pubblico ci dia una mano. Sono orgoglioso e fiero che così tanta gente venga a sostenerci. Rispetto allo scorso anno le sensazioni sono diverse. Allora c’erano altre emozioni dentro al mio cuore ma la voglia di raggiungere l’obiettivo è grande. Siamo veramente felici di essere qui. La partita di domani non la vinceremo in undici: abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Se vorremo tenere il ritmo dello Young Boys dovremo avere 16-17 giocatori pronti. Se saremo tutti concentrati, allora avremo buone possibilità di farcela. Tutti i piani che ho nella testa prevedono le varie sostituzioni. In undici? Facciamo fatica andare da qualche parte».


Ti-Press
Il mister Croci-Torti

Il lavoro più difficile è dunque quello di far stare sul pezzo gli esclusi?

Quello è il lavoro psicologicamente più difficile che noi allenatori abbiamo tutto l’anno. Chi non scenderà in campo già lo sa, da ieri. Ieri è stato il giorno dell’amarezza, oggi quello di rientrare in gruppo. Se capiamo cosa siamo qui a fare, se capiamo l’importanza dei singoliminuti, difficilmente sbagliamo l’approccio alla partita.

Vista l’esperienza, preparare questa finale è stato più facile rispetto al passato?

Non direi. Sappiamo che giochiamo contro una grande squadra. Sappiamo che non ci sottovaluteranno. Sappiamo cosa siamo qua a fare. Le emozioni e la preparazione della partita saranno difficili, ma l’importante è farci trovare pronti ed essere consapevoli. Non possiamo nasconderci: l’obiettivo è quello di portare la coppa a casa.

Dieci giorni fa un successo sull’YB c’è già stato.

E quella vittoria ha un grandissimo valore. Non conosco un avversario che giochi per perdere o che venga in Ticino per giocare sotto ritmo o ancora che venga da noi a passeggiare. Quella partita ha fatto loro male e li ha fatti innervosire: abbiamo fatto bene e dobbiamo provare a ripeterci.

La squadra la vedo molto bene - ha invece ammesso Sabbatini - Ovviamente il timore c’è sempre, ma penso sia normale. Vedo la stessa fame che c’era lo scorso anno. Ci sono giocatori che l’ultima volta non hanno avuto tanto spazio e invece ora possono vivere la finale da protagonisti, ed è qualcosa di molto positivo.

Un problema potrebbe essere il sintetico.

Quella superficie cambia rispetto a quello che è il campo normale. Ma sappiamo bene che questa non è una scusa. Non pensiamo a quello che sarà il campo. Pensiamo a dare il massimo sapendo che davanti a noi abbiamo la migliore squadra della stagione. Se siamo qui vuol però dire che abbiamo fatto qualcosa di importante. Faremo vedere di che pasta siamo fatti.

Secondo Wicky il ruolo di favorito spetta allo Young Boys.

Il discorso dei favoriti valeva fino a ieri - ha chiuso Croci-Torti - ora non conta più. Conta non nascondersi. Abbiamo più possibilità di quanto la gente creda. Ce la giochiamo alla pari. Siamo qui per vincere, senza arroganza né supponenza. Solo consapevolezza. Non siamo venuti qui per farci mangiare dagli Orsi, ma per domarli.

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