Soltanto undici vetture arrivano al traguardo della prima corsa stagionale. Sul podio anche Leclerc e l'incredulo Norris, mentre Hamilton si fa male da solo
Il primo trionfo della stagione porta la firma di Valtteri Bottas. In un Gran Premio d'Austria che segna l'inizio di una stagione di Formula 1 rovinata dalla pandemia (come un po' tutto, del resto), e che dopo le schermaglie introduttive pare destinato a trasformarsi nel solito, eterno duello fra le Mercedes del finlandese e quella del campione del mondo Lewis Hamilton. Invece, in un pomeriggio segnato soprattutto dai ritiri - alcuni davvero clamorosi, come quello del disincantato Max Verstappen, piantato in asso dal propulsore della sua Red Bull, o ancora quello dell'Alfa Sauber di Raikkonen che rimane in pista addirittura senza una ruota - e dalle safety car, tutto si decide nelle tornate finali. Quando il coriaceo Albon (a quel punto terzo) si mette in testa di sorprendere nientemeno che all'esterno sua maestà Lewis Hamilton, e quest'ultimo lo chiude buttandolo fuori pista. Immediata l'apertura dell'inchiesta dei giudici, che alla fine decidono di penalizzare l'inglese: quei cinque secondi aggiuntivi gli faranno perdere il posto sul podio. Per una manciata di centesimi, oltretutto. Podio su cui, assieme all'inarrivabile Bottas - che passa la sua domenica pomeriggio sempre in testa, dall'inizio alla fine - ci sono le Ferrari di Charles Leclerc, fenomeno monegasco che risorge nel finale guadagnandosi il secondo posto dopo aver infilato Norris prima e Perez poi, e l'incredulo Lando Norris con la sua McLaren. In un Gran Premio che si trasforma sul serio in un'ecatombe, siccome il traguardo lo vedono appena undici piloti. Quindi (inclusi Giovinazzi, nono, e un deludentissimo Vettel, decimo) vanno tutti a punti salvo il debuttante canadese Nicholas Latifi, su una Williams che è semplicemente la monoposto più lenta dell'intero lotto.