Hockey

Dopo il caos viario di venerdì, il Lugano riparte dal Ginevra

Una settimana dopo la loro ultima partita, Fazzini e compagni tornano in pista: domani alla Cornèr Arena è di scena il Servette

Contro il Friborgo l'ultimo impegno dei bianconeri (Ti-Press)
23 novembre 2020
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La routine? È ormai un lontano ricordo in casa Lugano. Dove, tra rinvii causa coronavirus, rinvii causa panne tecnica al tunnel del San Gottardo, anticipi e quant'altro, da settimane ormai si vive più che mai (e giocoforza) alla giornata. Quasi impossibile infatti abbozzare una pianificazione a medio termine, visto che non passa praticamente giorno che non ci sia qualche novità. È successo, nuovamente, domenica, con l'annuncio della quarantena imposta al Berna e il conseguente rinvio della partita che i bianconeri avrebbero dovuto giocare sabato alla Cornèr Arena proprio contro gli Orsi, ed è capitato anche oggi, con l'annuncio che quello stesso giorno, i bianconeri sul ghiaccio di casa ci scenderanno comunque, ma per affrontare gli Zsc Lions, anticipando così la partita prevista il 9 gennaio. Sempre che, da qui a sabato, le coordinate del quadro non cambino ancora...

Sul ghiaccio amico, però, Fazzini e compagni, ci torneranno già domani per la partita contro il Ginevra Servette. Una settimana dopo il loro ultimo impegno, pure casalingo, contro il Friborgo. Perché, poi, di mezzo ci si è messo l'interminabile (e, appunto, interminato) viaggio a Zugo, vanificato dalla panne al portale sud del San Gottardo. «Già, è stata proprio una situazione surreale, assurda - commenta proprio l'attaccante di Arzo -. Siamo partiti dalla pista attorno alle 15.15, ma nemmeno un'ora dopo il nostro viaggio è praticamente finito: ci siamo ritrovati incolonnati a poche centinaia di metri dalla galleria, e per oltre tre ore non ci siamo più mossi da lì. Tempo che abbiamo trascorso per gran parte sul bus, ovviamente con la mascherina, eccezion fatta per una piccola passeggiata in autostrada, tra le macchine ferme, per sgranchirci le gambe e respirare un po' d'aria. Una cosa così non mi era mai capitata...». Niente coronavirus stavolta, ma una volta di più il Lugano si è ritrovato confrontato con l'ennesimo rinvio di una stagione piu che mai a singhiozzo. «Proprio così, e spiace anche perché era l'occasione per disputare due partite di fila, cosa che in questo avvio di campionato ci è capitato solo in rare occasioni. Il rinvio della partita di Zugo ha logicamente vanificato il lavoro preparatorio specifico che avevamo fatto nei giorni precedenti:, ma, ormai, simili eventi non possiamo controllarli. Allo Zugo ripenseremo a tempo debito: fatta inversione di marcia, abbiamo voltato pagina, iniziando a pensare alla partita di domani contro il Ginevra Servette».

'Cercare i gol nei momenti chiave della partita'

Il non aver giocato partite nel weekend cambierà qualcosa per voi? «Il ritmo della competizione non ci manca: siamo pronti per questa sfida. Sappiamo che di fronte avremo una delle migliori squadre di questa stagione, che per giunta sta attraversando un buon momento di forma, soprattutto in attacco, dove può contare su stranieri assai prolifici, per cui dovremo giocare ben compatti dietro, tenendoci pronti a ripartire, e cercando il gol nei momenti chiave della partita». Un po' come ha fatto l'Ambrì Piotta sabato, che con furbizia e pazienza è riuscito a venire a capo della formazione di Emond: il fatto che i ginevrini tornino in Ticino tre giorni dopo aver lasciato tre punti alla Valascia potrebbe significare che alla Cornèr Arena, Winnik e compagnia si presenteranno decisi più che mai a vendicarsi di questo sgarbo... «La sconfitta di sabato è arrivata nel bel mezzo di un buon momento di rendimento della squadra: c'è da aspettarsi che domani arriveranno ancora più carichi, decisi a riscattarsi dopo quel passo falso. Sarà un confronto da vincere prima da tutto sul piano fisico, ma sappiamo benissimo che abbiamo i numeri per battere il Ginevra, soprattutto in casa».

Il bilancio personale delle prime nove partita è di 6 punti (4 reti): sei soddisfatto del tuo inizio di stagione? «Sì, per ora le cose per me stanno andando abbastanza bene. Sinora l'allenatore mi ha dato tanto ghiaccio, per cui posso ritenermi soddisfatto. Fisicamente mi sento a posto; mi margine per crescere ne ho ancora, e sicuramente con le prossime partite il mio rendimento sarà ancora migliore».

'Routine sconvolta dalla pandemia'

Il Lugano, assieme al Friborgo, è stato il primo club del massimo campionato a doversi fermare causa quarantena. Col il Berna domenica, il cerchio si è chiuso: con gli Orsi in... letargo temporaneo, tutte e dodici le squadre prima o poi sono state costrette a fermarsi almeno una volta causa quarantena (lo Zugo è già al bis). È davvero in campionato così difficile da portare avanti senza che il coronavirus rovini i piani? «Più che altro, questa pandemia sta sconvolgendo la routine, cosa che rende difficile mantenere il ritmo partita da un incontro all'altro. Può ad esempio capitare che tra un match e l'altro passi anche una settimana, mentre di solito di questi tempi viaggiamo a due-tre partite la settimana. Questa settimana, toccando ferro, dovrebbe essere il caso: speriamo che vada effettivamente così, perché abbiamo bisogno di ritrovare una certa continuità. Quando giochi una partita sola in una settimana, e la perdi, il peso psicologico di quella sconfitta te lo porti dietro per diversi giorni, e questa è una difficoltà nella difficoltà a livello psicologico. Dopo un passo falso è bello tornare in pista se non già l'indomani, nei giorni immediatamente a seguire, perché puoi cercare subito il riscatto e lasciarti tutto il resto alle spalle».

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