HOCKEY

Shane Prince, il bielorusso. ‘L’ho fatto soltanto per sport’

Nato e cresciuto in America, il nuovo attaccante del Lugano aveva ricevuto la cittadinanza tre anni fa quando giocava a Minsk. ‘Non potevo prevedere’.

Il ventinovenne nativo di New York è pronto a sfruttare la sua occasione
(Ti-Press/Golay)
2 marzo 2022
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A volte ritornano. Perché l’hockey svizzero piace. Anche a Shane Prince, trentenne attaccante newyorkese arrivato a Lugano nelle ultimissime ore del mercato, con l’ultima licenza di straniero a disposizione del club bianconero, e che ieri mattina ha potuto svolgere il suo primo allenamento con i suoi nuovi compagni sul ghiaccio della Cornèr Arena. E a nessuno, naturalmente, è sfuggito che oltre al passaporto a Stelle e strisce, Prince disponga anche della cittadinanza bielorussa. Tanto da aver già vestito a quindici riprese la maglia della nazionale. «Sono diventato cittadino bielorusso solo per questione sportive – dice, visibilmente imbarazzato, l’ala nata il 16 novembre del 1992 a Rochester, nello Stato di New York –. Me l’avevano chiesto tre anni fa, quando giocavo a Minsk (nella Dynamo, squadra iscritta alla Khl russa, ndr), e ho accettato sapendo che così avrei potuto giocare ai Campionati del mondo».

A chi gli chiede se in futuro vestira ancora quella maglia, Prince risponde così: «Sinceramente non lo so, ma non ho preso una decisione. Io non sopporto la violenza, e di sicuro quand’ho ricevuto la cittadinanza bielorussa non potevo prevedere quanto sarebbe successo in Ucraina. Questo – aggiunge – è un davvero un brutto momento, e lo è per tutto il mondo».

Nella sua testa, però, adesso c’è solo il Lugano. Di cui ha potuto sapere qualcosa parlando con quel Ryan Spooner che due anni or sono ebbe una breve apparizione alla Cornèr Arena e con cui ha giocato in Khl sia a Minsk, sia a Ekaterinburg. «Sì, me n’ha parlato, e ha aveva un ottimo ricordo del club e della città. Mi lascerò sorprendere».

Al contrario, non rimarrà sorpreso da un livello che già conosce, avendo giocato sedici partite nel Davos (3 gol e 3 assist) durante la stagione 2018/2019. « Sono sincero, nei miei pensieri c’è sempre stato il desiderio di tornare in Svizzera – spiega –. Per questo ho subito accettato l’offerta che mi ha fatto il Lugano, e gli sono grato per avermi concesso l’opportunità di fare una nuova esperienza sportiva in una Lega che mi piace, un campionato molto duro dove si gioca un ottimo hockey».

Dopo la sua parentesi svizzera, il focus di Shane Prince era rivolto nuovamente al Nordamerica, invece il destino l’ha portato a trascorrere gli ultimi 4 anni nella Khl russa, con Avtomobilist Ekterinburg e Dinamo Minsk, appunto, oltre che con il Sibir di Novosibirsk. «È stata bella avventura: mi sono divertito, ho potuto conoscere posti e persone nuove. Sono anche cresciuto sul piano sportivo. Che tipo di giocatore sono? Porto energia, sono un attaccante offensivo con un buon pattinaggio e mani veloci. Vorrei assolutamente vincere qualcosa in carriera, e sento di aver ancora tanto da dare».

Accettando la proposta del Lugano, sapeva bene che sotto contratto i giocatori stranieri sono sei ma solo quattro possono scendere in pista. «Sì, quando mi hanno sottoposto il contratto mi hanno spiegato la situazione: conosco il rischio, ma le cose nello sport viaggiano veloci e tutto è possibile. L’importante, adesso, è arrivare a qualificarsi per i playoff: se giocherò darò il massimo, e non vedo l’ora di poterlo fare. Infatti l’ultima partita l’ho giocata a metà gennaio, poi a causa delle Olimpiadi il campionato è stato interrotto. Tuttavia ci siamo sempre allenati, sono stati organizzati dei campi d’allenamento. Ora che sono qui, e che con me c’è pure la mia famiglia, spero di fare un lungo cammino in campionato».

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