Svizzera

Ritorno con quarantena in Francia per una decina di svizzeri

Il volo di evacuazione dalla Cina potrebbe partire nella notte tra sabato e domenica. Primo bambino contagiato in Germania.

(Keystone)
31 gennaio 2020
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Berna – Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) si sta impegnando per organizzare la partenza dalla Cina di cittadini elvetici che a causa dell'epidemia di coronavirus vogliono tornare in patria. Una decina di connazionali che si trovano nella provincia di Hubei, zona di quarantena, potrebbero essere imbarcati su un volo che partirà verosimilmente nella notte tra sabato e domenica. Intanto l'Ospedale universitario di Ginevra ha fatto sapere che i campioni esaminati dal Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (Crive), in totale un centinaio, sono tutti negativi.

Oggi un primo volo militare con a bordo 200 francesi provenienti da Wuhan, epicentro dell'epidemia di Coronavirus in Cina, è atterrato nella base militare di Istres, vicino Marsiglia, nel sud della Francia. I componenti di questo primo gruppo di rimpatriati francesi dalla Cina verranno ora posti in isolamento per almeno 14 giorni, in un centro vacanze requisito dalle autorità transalpine a Carry-le-Rouet.

Informati che dovranno stare in quarantena in Francia

La stessa sorte toccherà agli svizzeri che si sono annunciati per un secondo volo francese, atteso durante il fine settimana in Francia. Le persone sono state informate e sono consapevoli di ciò che le attende, ha detto in una conferenza stampa a Berna Hans-Peter Lenz, capo del Centro di gestione delle crisi del Dfae. Date le circostanze, stanno bene e non hanno sviluppato alcuna malattia, ha aggiunto Lenz. 

Lenz ha aggiunto che i 10 cittadini elvetici dovranno raggiungere entro domani in giornata il consolato francese a Wuhan: le sette persone che vivono fuori città devono organizzarsi autonomamente, anche se il Dfae ha fornito loro tutti i documenti e i lasciapassare necessari a certificare che hanno un volo pronto a portarli fuori dalla Cina. La situazione a livello di viabilità è al momento molto limitata, con check point e controlli ovunque.

Il volo, che è già stato posticipato due volte, dovrebbe partire da Wuhan nella notte tra sabato e domenica – "potremo dirlo con sicurezza solo quando sarà decollato", ha detto Lenz – e sarà presumibilmente diretto a Marsiglia.

In collaborazione con il Tcs

Il Touring Club Svizzero (Tcs) ha da parte sua comunicato oggi di aver già fornito assistenza a 81 dei suoi soci in difficoltà e ricevuto oltre 250 telefonate dall'inizio della crisi. In collaborazione con il Dfae, la task force del Tcs fornisce consulenza medica, organizza il rientro in Svizzera e annulla i viaggi nelle zone colpite dall'epidemia.

Infine il Dipartimento federale dell'interno (Dfi), ha comunicato oggi che da domani entra in vigore l'ordinanza che prevede l'obbligo di notifica entro due ore telefonicamente di casi sospetti di coronavirus a Cantoni e Confederazione.

Tutti i test effettuati finora in Svizzera negativi

Intanto l'Ospedale universitario di Ginevra, dove si trova il Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (Crive), ha riferito a Keystone-Ats che da martedì il laboratorio ha esaminato circa un centinaio di campioni di pazienti sospettati di aver contratto il coronavirus e che i test sono risultati tutti negativi.

Fino a martedì nel centro erano stati chiariti meno di 10 casi, ha precisato l'Ospedale universitario di Ginevra. Il Crive aveva sviluppato circa dieci giorni prima un test per la diagnosi. Un tampone nasofaringeo è sufficiente.

Hotline Ufsp non presa d'assalto

La hotline messa a disposizione dall'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) non ha per il momento rilevato alcun panico legato al coronavirus. Oggi a mezzogiorno avevano chiamato la linea telefonica gratuita circa 170 persone, tre volte in meno rispetto all'epidemia dell'influenza suina nel 2009.

A contattare la hotline sono in particolare i viaggiatori che rientrano dall'Asia e persone che intendono fare un viaggio.

Stato d'emergenza in Italia, primo bambino contagiato in Germania

In Italia, il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza di sei mesi per il rischio sanitario connesso al coronavirus e ha stanziato 5 milioni di euro. La somma messa a disposizione servirà per il reclutamento di medici, l'affitto di un edificio per la sorveglianza sanitaria e dei mezzi per il trasporto di casi sospetti di aver contratto il virus.

Il premier italiano Conte ha annunciato la chiusura dei voli da e per la Cina. Quanto ai porti, il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli ha fatto sapere che non verranno chiusi poiché esistono dei protocolli per lo stato di emergenza che consistono in un rafforzamento dei controlli standard.

Intanto c'è un primo bambino contagiato dal coronavirus in Germania. Lo ha reso noto il ministero della Salute del Land della Baviera. Si tratta del figlio di un dipendente della ditta Webasto di cui ieri era stato annunciato il contagio. Finora in Germania i casi confermati sono sei, tutti collegati all'impresa bavarese che aveva ospitato una donna cinese risultata poi affetta dal virus una volta rientrata nel suo Paese.

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