Svizzera

Ristorante senza Pass Covid, chiesto il carcere preventivo

I tre esercenti di Zermatt si erano rifiutati di rispettare l’obbligo di certificato Covid e hanno ignorato l’ordine di chiusura impartito dalle autorità

(Keystone)
2 novembre 2021
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Per i tre esercenti del ristorante Walliserkanne di Zermatt (VS), che si sono rifiutati di rispettare l’obbligo di certificato Covid e la chiusura del locale imposta dalle autorità, il Ministero pubblico dell’Alto Vallese ha chiesto oggi il carcere preventivo.

Le autorità giudiziarie hanno confermato notizie in questo senso pubblicate dal Blick online. Entro 48 ore un tribunale deciderà quindi se la coppia di gestori e il figlio dovranno rimanere dietro le sbarre, ha spiegato il Ministero pubblico.

Le manette sono scattate domenica mattina, poiché i tre esercenti si sono rifiutati a più riprese di applicare l’obbligo di certificato Covid all’entrata del ristorante e hanno ignorato la decisione di venerdì del Consiglio di Stato relativa alla chiusura dell’esercizio.

Tale misura era stata resa pubblica con cartelli e le entrate erano state bloccate con blocchi di cemento, dettaglio che ha fatto balzare la questione agli onori della cronaca. Il ristorante ha però proseguito l’attività imperterrito, improvvisando persino un bar sui blocchi.

La questione ha acceso gli animi degli oppositori alle misure anti-coronavirus: domenica si è svolta una manifestazione a Zermatt e i giovani UDC hanno criticato l’azione della polizia, parlando di atteggiamenti da Stato dittatoriale.

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