Pubblicati i risultati di un’indagine commissionata da Fenaco. Solo una persona su quattro considera il ‘contrasto’ una sfida.
Berna – Mentre l’UDC sostiene che la gestione “dannosa” delle città da parte della sinistra sta aumentando il divario tra i loro abitanti e quelli della campagna, la cooperativa agricola Fenaco ha voluto indagare la questione. Secondo un sondaggio commissionato all’istituto Sotomo il problema è reale, ma solo tra i grandi poli e il resto del paese.
L’indagine, intitolata “Monitor città-campagna”, contempla tra l’altro una valutazione dei risultati delle votazioni dal 1981: il contrasto tra le grandi città e le zone rurali è palese, indica il direttore generale di Sotomo Michael Hermann, citato in un comunicato odierno di Fenaco. Il divario è aumentato negli ultimi due anni, con i maggiori centri urbani messi in minoranza in undici votazioni. Al contrario, le zone rurali si sono trovate dalla parte dei perdenti solo una volta.
Per il sondaggio vero e proprio Sotomo ha interrogato 3000 persone nella Svizzera tedesca e romanda lo scorso mese di ottobre. I risultati sono considerati rappresentativi delle opinioni nelle due maggiori regioni linguistiche del Paese. I due terzi dei partecipanti hanno indicato di considerare significativo il contrasto tra regioni urbane e rurali, ma solo un quarto ha giudicato la questione come una sfida per la Svizzera.
Lo studio rivela anche che la relazione tra città e campagna è “complicata e caratterizzata da ambivalenza”: gli abitanti delle prime aspirano alla campagna, mentre quelli di quest’ultima tacciano i centri di superficialità e arroganza. Solo l’8% della popolazione, secondo il sondaggio, ritiene di vivere in un comune molto rurale o molto urbano.
Anche tra la base dell’UDC, solo il 45% si schiera pienamente a favore delle zone rurali. Tra le metropoli e le campagne, ci sono piccole città e agglomerati. “È questa realtà intermedia che costituisce la ’normalità svizzera’”, scrive Sotomo.
Per colmare il divario, gli intervistati credono sia necessario un contatto diretto e immediato tra la città e la campagna. Così, il 92% è a favore dell’introduzione di visite in fattoria nel programma scolastico obbligatorio. Anche l’idea di organizzare “settimane scolastiche urbane” ha incontrato grande approvazione, sempre secondo il sondaggio.
Fenaco vuole partecipare a questa dinamica. Oggi ha annunciato che mette a disposizione dieci milioni di franchi per progetti che promuovono il dialogo tra la città e la campagna. Il denaro sarà affidato a una fondazione.
Questa azione della cooperativa agricola è resa possibile dall’utile record di 166,4 milioni di franchi realizzato nel 2020. Fenaco è di proprietà delle 174 cooperative Landi, che contano 43’000 membri, tra cui oltre 23’000 agricoltori.