Svizzera

Alla Camera dei Cantoni tiene banco la guerra in Ucraina

Dibattito urgente a Berna: Consiglio federale sollecitato a illustrare concretamente in quale ambito sono necessarie misure supplementari

Josef Dittli
(Keystone)
15 marzo 2022
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La guerra in Ucraina è stata al centro di un dibattito urgente oggi al Consiglio degli Stati. L’ufficio della Camera dei Cantoni aveva infatti concesso l’urgenza a un’interpellanza di Josef Dittli (Plr/Ur), sottoscritta da 26 senatori, che chiedeva un rafforzamento della capacità di difesa della Svizzera, dopo che l’invasione della Russia ha riportato un conflitto in Europa.

Stando a Dittli, il Consiglio federale è invitato a illustrare concretamente in quale ambito siano necessarie misure supplementari per l’Esercito svizzero e indicare, approssimativamente, i mezzi supplementari a livello di personale e finanziario che ne derivano. In particolare, secondo l’urano e la maggioranza borghese della Camera dei Cantoni, il governo deve spiegare come intende gestire lo sviluppo di uscite supplementari per gli armamenti e come pensa di far avanzare rapidamente l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento F-35.

Thierry Burkart (Plr/Ag) ha invitato l’esecutivo ad agire rapidamente. A suo avviso, non è possibile che l’Europa reagisca in questo ambito e la Svizzera si limiti ad analizzare. Oltre alla Germania, «altri Paesi neutrali hanno già promesso più soldi per i loro eserciti», ha aggiunto il senatore argoviese.

Pace non si ottiene con armamento

Stando invece allo schieramento rosso-verde, le richieste di maggiori crediti per l’esercito sono populiste. «La pace non si ottiene con l’armamento, bensì con minore materiale bellico», ha dichiarato Daniel Jositsch (Ps/Zh).

«Di fronte alla guerra, alle distruzioni e al più grande esodo dal secondo conflitto mondiale, oggi bisognerebbe discutere di maggiori sforzi per la pace e non di un rafforzamento dell’esercito», gli ha fatto eco Marina Carobbio (Ps/Ti). A suo avviso, «parlare di sicurezza per la Svizzera, significa anche liberarsi al più presto della dipendenza dal gas e dal petrolio russo». Secondo Carobbio, è quindi positiva la decisione del Consiglio federale di applicare lo statuto di protezione S per i rifugiati ucraini.

Amherd non contraria all’aumento di budget per la difesa

Oggi non era prevista alcuna decisione, ma le vivaci discussioni hanno permesso alla consigliera federale Viola Amherd di rispondere a varie domande dei parlamentari, in particolare su cosa significhi la guerra in Ucraina («scioccante per la sua portata e per la sua brutalità») e quali siano le conseguenze per la Svizzera e la sua capacità di difesa.

La ministra della Difesa non si è detta contraria a un aumento del budget dell’esercito. Anche la richiesta di maggior personale è giustificata, a suo avviso. Secondo Amherd, l’iniziativa contro l’acquisto degli aerei da combattimento F-35 potrebbe inoltre ritardare il progetto e renderlo più costoso.

La consigliera federale ha precisato che, se l’iniziativa non fosse inoltrata entro la fine di marzo, vi sarebbero «zero possibilità di votarla prima del 2024». Tuttavia le offerte d’acquisto degli Usa sono valide soltanto sino alla fine di marzo del 2023. Qualora l’acquisizione fosse ritardata da parte svizzera, ciò avrebbe come conseguenza maggiori costi, ha aggiunto.

Un dibattito d’attualità sul conflitto ucraino si terrà domani anche al Nazionale. L’ufficio della Camera del popolo ha infatti concesso l’urgenza a undici interpellanze presentate da tutti i gruppi parlamentari.

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