Svizzera

‘Le remunerazioni da casse malati a deputati siano pubbliche’

Al Nazionale sostegno trasversale a un’iniziativa del consigliere nazionale ticinese Lorenzo Quadri sul conflitto di interessi dei deputati-lobbisti

(Keystone)
15 marzo 2023
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I parlamentari che occupano posti nei Consigli di amministrazione (Cda) o negli organi direttivi delle casse malattia dovrebbero rendere pubbliche le remunerazioni che incassano. È quanto pensa il Consiglio nazionale che, contrariamente alla raccomandazione della sua commissione preparatoria, ha accolto con 106 voti a 69 e 14 astensioni un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega-Udc/Ti). Al voto, il consigliere nazionale ticinese ha potuto contare su un certo sostegno trasversale, al quale si è sommato il "sì" compatto del campo rosso-verde. Il dossier va agli Stati, dove l’iniziativa non avrà vita facile tenuto conto degli equilibri politici diversi.

A nome di una minoranza che chiedeva di sostenere il testo, Nadine Masshardt (Ps/Be) ha spiegato che l’atto parlamentare mette il dito nella piaga: la situazione attuale danneggia la credibilità del parlamento. A suo parere, l’iniziativa dovrebbe andare ancora più lontano includendo tutti gli attori attivi nel sistema sanitario. Un aspetto, quello della credibilità del parlamento e del suo sistema di milizia, affrontato anche da Quadri nel corso del suo intervento a sostegno della sua iniziativa.

Secondo il deputato ticinese, di fronte a premi malattia in continua impennata, e alla carenza in materia di trasparenza, la difficoltà nel trovare un consenso parlamentare per apportare delle modifiche al sistema attuale sono in parte anche dovute al fatto che un certo numero di deputati si trova, in questi temi, in conflitto d’interesse. Questi deputati, ha aggiunto, siedono infatti nelle Commissioni della sicurezza sociale e della sanità di entrambe le Camere; partecipano ai dibattiti e alle votazioni su temi che riguardano gli assicuratori malattia sia nelle Commissioni preparatorie che nei rispettivi plenum, e assumono anche il ruolo di relatori.

Per Quadri il conflitto di interessi è evidente: questi parlamentari si esprimono come emissari degli assicuratori malattia o dei cittadini? Non esiste, evidentemente, un modo per capire quale tra i due ruoli prevalga, precisa il consigliere nazionale. Esiste però, a parere del deputato leghista, un indicatore oggettivo, che è quello della remunerazione.

"Se i flussi finanziari tra gli assicuratori malattia e i singoli deputati-lobbisti sono particolarmente elevati, ci sono fondati motivi per credere che sia l’interesse degli assicuratori malattia a prevalere. Da qui la necessità di rendere pubbliche le remunerazioni contenuta nella presente mozione", ha dichiarato il consigliere nazionale leghista.

Il trattamento particolare rispetto ad altri mandati si giustifica, a detta di Quadri poiché, diversamente da altre aziende, le casse malattia si muovo in una zona grigia: sono aziende private che offrono però un servizio pubblico.

A nome della commissione, Michäel Buffat (Udc/Vs) ha sostenuto – invano – che è invece arbitrario prendere di mira unicamente i rappresentanti delle casse malattia, escludendo altri detentori di mandati nel settore sanitario, come i medici, o dell’energia. Sono convinto, ha precisato Buffat, che i parlamentari votano secondo il loro orientamento politico e le loro convinzioni, e non perché condizionati da un mandato remunerato.

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