Bellinzonese

Prima ha visto il cinghiale, ma poi ha ucciso il cane

Mornera: si chiarisce la dinamica dell'incidente venatorio di mercoledì. Da verificare col proprietario perché il Setter Gordon girava libero nel bosco

6 settembre 2019
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Si sta chiarendo la dinamica dell’incidente venatorio verificatosi mercoledì sera a Pientina, poco sotto i Monti di Mornera in territorio di Monte Carasso. Stando a quanto la ‘Regione’ ha potuto verificare, il cacciatore che fra le 18.30 e le 19 ha ucciso un cane confondendolo con un cinghiale, ha dichiarato di aver in effetti visto pochi istanti prima un cinghiale transitargli attorno, nei pressi della postazione di caccia; e quando subito dopo ha rivisto un animale avvicinarsi dal basso, ha pensato che fosse lo stesso suino selvatico e gli ha sparato. Peccato che in realtà fosse uno dei due cani di un suo conoscente. La dinamica, così come raccontata dallo sparatore autodenunciatosi, è al vaglio dell’Ufficio caccia e pesca che ha aperto un’inchiesta per verificare le singole responsabilità. Nel caso del proprietario del cane, anch’egli praticante dell’arte venatoria, occorre verificare se abbia intenzionalmente lasciato libero sul territorio il proprio amico a quattro zampe (una testimonianza pubblicata su Facebook va in questa direzione) o se il Setter Gordon di razza vittima dello sparo non sia magari scappato dalla proprietà. Qualora fosse provato un comportamento negligente o intenzionale del padrone – peraltro in pieno periodo di caccia quando è notorio che nei boschi non solo è più elevato il rischio per gli animali domestici in libertà di venire impallinati, ma anche che gli stessi incidono sul comportamento della selvaggina – non è escluso che la colpa di chi ha sparato possa essere ridotta. E ciò a prescindere dal fatto che si sia autodenunciato la sera stessa. Nel suo caso l’inchiesta deve a ogni modo verificare se, quando ha premuto il grilletto, ha rispettato o meno le norme di sicurezza previste dalla Legge sulla caccia e dal Regolamento venatorio. Da giorni, ricordiamo, era noto fra i cacciatori che nella zona fosse presente un gruppo di cinghiali.

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