Bellinzonese

Rumori molesti a Bellinzona, sanzioni ma ‘ampia tolleranza’

Rispondendo a un’interrogazione del gruppo Lega/Udc, il Municipio sottolinea che ‘non vi è alcun accanimento’ nei confronti degli esercizi pubblici

Sanzionati in particolare gerenti del centro storico (Ti-Press)
30 dicembre 2021
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“Non vi è alcun accanimento, bensì un’ampia tolleranza” nei confronti degli esercizi pubblici bellinzonesi. È quanto afferma il Municipio rispondendo a un’interrogazione del gruppo Lega/Udc (primo firmatario Manuel Donati) nella quale si parlava di “esercenti amareggiati” a causa di “continui controlli della PolCom” legati a segnalazione di “disturbo della quiete pubblica”. Oltre a chiedere delucidazione in merito al numero di sanzioni e alla procedura adottata dalla polizia, nel testo si domanda anche all’esecutivo cittadino una maggiore tolleranza nei confronti di questa categoria “già duramente colpita dalle restrizioni imposte per contrastare il Covid-19” e quindi di “sospendere gli Art. 8 e 9 dell’ordinanza municipale sulla repressione dei rumori molesti e inutili del 21 maggio 2007”. Una maggiore tolleranza auspicabile, secondo il gruppo Lega/Udc, anche visto che nel periodo invernale “prevalentemente le finestre sono chiuse”.

Nessuna deroga all’ordinanza

I due articoli dell’ordinanza citati nell’interrogazione stabiliscono, in estrema sintesi, che l’attività degli esercizi pubblici, così come il comportamento dei loro utenti non deve essere fonte di disturbo per il vicinato. Inoltre, dopo le 23 i suoni devono essere ridotti in modo tale da non essere percepiti da terzi. Articoli che il Municipio non ritiene di dover sospendere o modificare: “La tematica del disturbo è complessa e concerne diverse norme legislative, alcune nemmeno di competenza del Comune, ma addirittura di livello federale. Si tratta di trovare un equilibrio tra le esigenze di alcuni di svolgere attività commerciali/ricreative e di altri di vedersi garantito il diritto alla tranquillità. L’ordinanza in vigore, per quanto di competenza comunale, tiene conto di queste esigenze contrapposte”.

Sedici contravvenzioni nel 2021

Nella sua risposta l’esecutivo cittadino fornisce poi alcuni dati: nell’ambito del disturbo della quiete pubblica quest’anno (fino a metà dicembre) sono state comminate 16 contravvenzioni, mentre nel 2020 erano state tre. Ad essere sanzionati sono stati gerenti (alcuni dei quali risultano essere recidivi) di esercizi pubblici principalmente presenti nel centro città. Tuttavia, “qualche episodio si riferisce anche ai quartieri ‘periferici’”. Il Municipio sottolinea poi che gli interventi della polizia sono principalmente dovuti a “richieste della cittadinanza”, aggiungendo che “i cittadini che segnalano il disturbo sono evidentemente quelli che abitano nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici, quindi in buona parte sono altrettanto evidentemente gli stessi”. In ogni caso “non vi è contravvenzione senza constatazione da parte degli agenti”. In questo contesto l’esecutivo precisa poi che “nei fine settimana, limitatamente al centro storico, può capitare che un primo intervento venga effettuato dalla pattuglia dell’agenzia incaricata per il controllo della zona; tale pattuglia non ha facoltà di ‘imporre’ alcunché, ma può invitare i gerenti a fare in modo di apportare i dovuti accorgimenti per evitare il disturbo”.

Controlli ‘senza l’ausilio di particolari apparecchi’

Ma la polizia come effettua i controlli? La pattuglia, “per verificare correttamente la situazione, effettua anzitutto degli appostamenti discreti”, rileva il Municipio. In seguito le “necessarie costatazioni” effettuate avvengono “di persona senza l’ausilio di particolari apparecchi”, rileva il Municipio. Questa procedura “è ritenuta sufficientemente esaustiva, evidentemente sia in senso positivo, a conferma del disturbo, che in negativo, a conferma del contrario”.

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